Tracce di sangue dell’ex moglie, Maria Zarba, di 66 anni, sono stati trovati dalla polizia scientifica sull’orologio, i vestiti e il tappettino dell’auto di Giuseppe Panascia, di 73 anni, che è in carcere con l’accusa di averla uccisa. E’ quanto emerge dal rapporto delle indagini sul delitto, commesso l’11 ottobre scorso a Ragusa in casa della vittima, redatto dalla squadra mobile della Questura e inviato alla Procura. Oltre ai reperti comparati del Dna della donna con le tracce ematiche, agli atti dell’inchiesta sono stati allegati i video che riprendono l’uomo dirigersi nella casa dove l’ex moglie viveva da sola e andare poi via a bordo della sua auto.
Secondo la ricostruzione della squadra mobile, l’omicidio sarebbe maturato nell’ambito dei contrasti dell’ex coppia: Maria Zarba pretendeva il pagamento del mantenimento che l’uomo non le versava e di essere lasciata da sola. Giuseppe Panascia si è sempre proclamato innocente e sulle macchie trovate sui vestiti repertati dalla polizia scientifica, che ha appurato essere sangue della donna, aveva sostenuto che erano tracce del cous cous che aveva mangiato.
L’uomo era stato fermato per omicidio aggravato dal fatto che è stato commesso ai danni del coniuge legalmente separato, su disposizione del sostituto procuratore Giulia Bisello. Il provvedimento è stato successivamente confermato dal Gip di Ragusa e dal Tribunale del riesame di Catania