Torna a crescere l’export made in Sicily. La regina dell’Isola è Siracusa che in fatto di commercio petrolifero ha contribuito più delle altre province alla crescita dell’export conquistando, in termini numerici, un +56,49%. A seguire Messina che si posiziona al secondo posto per crescita di export petrolifero con un +49,54%. Terza posiziona per Enna che raggiunge, invece, un +49,11%.
Segno meno soltanto a Palermo (-19,25%) e Caltanissetta (-17,45%). Sono questi i dati snocciolati da Unioncamere Sicilia su numeri Istat, che vedono anche un buona crescita di export per “le attività manifatturiere” (41,46%), i “prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere” (+38,6%) e “agricoltura, silvicoltura e pesca” (+2,23%).
Ma comunque niente riesce a battere “Coke e prodotti petroliferi raffinati”, prodotti che raggiungono un valore complessivo di merce esportata pari a 1,3 miliardi di euro e in crescita del 60,45%.
Nel primo trimestre 2017 le vendite all’estero provenienti dall’Isola fanno un balzo in avanti del 37,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tradotto in numeri, vuol dire che tra gennaio e marzo sono state esportate merci dalla Sicilia per un valore complessivo di 2,3 miliardi di euro contro 1,6 miliardi di euro fatturati nei primi tre mesi del 2016. La Sicilia, insieme con la Sardegna (+79%), registra una delle migliori performance a livello nazionale.