Campione d’incassi e di presenze al Teatro Greco di Siracusa, dove ha diretto Edipo a Colono nel 2009, Aiace nel 2010, Edipo Re nel 2013, tutte e tre di Soflocle e Coefore Eumenidi di Eschilo nel 2014. Ci riferiamo a Daniele Salvo, giovane regista di scuola ronconiana, che a Siracusa e al Tetro Greco si è tolto tante belle soddisfazioni. Siracusa e il Teatro Greco peraltro occupano un posto importante nel suo cuore e nei suoi interessi professionali.
Lo abbiamo incontrato al Donna Coraly Resort di Siracusa, un paradiso terrestre alle porte della città, dove, immersi nella pace di un parco incantevole, abbiamo parlato di teatro classico.
“La tragedia – afferma Salvo – ci permette di accedere a emozioni violente e forti, non addomesticate, le stesse emozioni che la società di oggi, invece, tende a nascondere. E proprio questa emotività forte – continua – ci consente di accedere alla catarsi”.
Ecco perché per il regista la recitazione non deve essere scolastica: “L’interprete – tiene ad evidenziare – deve rischiare ogni volta, lavorando senza riserve sulla verità, senza aver paura di compromettersi totalmente”.
Il primo passo da compiere è però tutto rivolto al testo: “Bisogna radiografare il testo – dice Daniele Salvo – e far sì che parli, facendo emergere le emozioni, canale privilegiato per raggiungere il pubblico nella sua totalità. La tragedia – aggiunge – nasce come fatto popolare che riesce a suscitare emozioni negli spettatori ai diversi livelli”.
Anche il luogo riveste un ruolo importante e ancor di più un luogo come il Teatro Greco: “Il Teatro Greco – afferma Salvo – in questo senso è il luogo privilegiato: ha una grammatica tutta sua e bisogna rispettarla. La dimensione è avvolgente – continua – ricca di storia e di voci”.
Il suo impegno attuale è ancora legato alla tragedia greca attraverso la regia di Dionysus, il dio che visse due volte. Il debutto a Roma, con lo spettacolo co-prodotto dal Teatro di Stato di Costanza (Romania) e realizzato in due versioni (italiano/ greco antico – rumeno/greco antico) al Teatro Vascello di Roma (Marzo 2016) e al Teatro di Stato di Costanza (Giugno 2016).
Adesso Daniele Salvo è prossimo alla ripresa della tournée.
“E un testo meraviglioso – ci racconta – che ha a che fare con il lato oscuro, irrazionale del nostro essere. L’ho già fatto a Siracusa con Ronconi – continua – e questo è stato un complesso viaggio di recupero. Abbiamo fatto un gran lavoro sulla recitazione e in particolare sulla voce, intesa a significare di per se, già portatrice di significato. Grande importanza riveste il coro e le musiche di Marco Podda e – conclude – se la scenografia è scarna, grande rilievo hanno i costumi”.
Il prossimo appuntamento è a Gela, il 14 luglio, alle Mura Timoleontee, unica tappa in Sicilia.