Oggi è il giorno dell’ultimo saluto a Enzo Maiorca. A Siracusa, giornata di lutto cittadino e funerali solenni in Cattedrale alla presenza di personaggi famosi del mondo dello sport, autorità cilivi e militari e gente comune, tutte quelle persone semplici che Enzo Maiorca incontrava per le strade di Ortigia e con le quali si rapportava senza barriere. Maiorca, infatti, era un uomo di grande cultura , che, però, non trascurava le cose semplici. Il suo amore per Siracusa e per il mare di Siracusa non avevano limiti, così come il suo impegno per difenderli da qualsiasi attacco. Si può dire semza paura di smentita che Maiorca sia stato un antesignano delle battaglie per difendere questa città e le sue ricchezze da qualsiasi attacco. Ambientalista della prima ora, Maiorca è stato anche tra i primi tesserati dell’Associazione culturale Italia Nostra. Per questo e per molto altro Siracusa e i siracusani dovranno essergli per sempre grati. La cerimonia funebre è stata celebrata da padre Rosario Lo Bello in una cattedrale piena all’inverosimile. Nelle prime file i familiari più stretti e gli amici più vicini, poi le autorità cittadine e i suoi compagni di tante battaglie ambientaliste. Poi la città, la sua Siracusa fatta di volti noti e facce anonime per i più, ma non per lui, persone che hanno voluto esserci per salutare uno dei suoi concittadini migliori. Nel corso dell’Omelia padre Lo Bello ha ripercorso la vita di Enzo Maiorca, tratteggiandone con delicatezza e con grande amicizia i suoi momenti più belli. Tra gli interventi quello della figlia Patrizia, che ha raccontato con grande serenità momenti di vita vissuta insieme al padre. Quando la cerimonia è finita e il feretro è uscito dal Duomo è stato accolto da un lungo e sentito applauso e da uno striscione che recitava “Prima il mare”. Nella mente e negli occhi di tutti il ringraziamento Enzo Maiorca per aver rappresentato Siracusa come meglio nessuno avrebbe potuto fare. Per suo espresso volere il suo corpo sarà cremato e le sue ceneri saranno disperse in mare, ma in primavera “quando spirera’ il vento di Ponente”, ha detto la figlia Patrizia che anche chiesto l’intitolazione al padre di un istituto di studi sul mare.