Rappresentazioni classiche

Grandi applausi per “Le Rane” con Ficarra e Picone

Grandi applausi per "Le Rane", Ficarra e Picone originali Dioniso e Santia

Applausi a scena aperta e tante risate ieri al Teatro Greco per il debutto de “Le Rane” di Aristofane per la regia di Giorgio Barberio Corsetti. Ficarra e Picone hanno apposto il loro inconfondibile marchio sulla commedia di Aristofane e hanno reso totalmente “propri” i personaggi di Dioniso e Santia. D’altra parte la commedia ben si attagliava alle loro personalità e alle loro caratteristiche. Ogni battuta è stata pienamente permeata dal loro modo di essere sulla scena. E anche per questo non hanno deluso le aspettative del pubblico che ieri sera ha affollato la cavea del Teatro Greco: secondo quanto rende noto l’Inda sono stati circa 3.000 gli spettatori. Accattivanti le musiche dei SeiOttavi (Germana Di Cara, Vincenzo Gannuscio, Alice Sparti, Kristian Andrew Thomas Cipolla, Massimo Sigillò Massara, Ernesto Marciante) che hanno fatto parte anche del coro di rane della palude infernale e dei sacri iniziati, le cui performance sono state apprezzate e molto dal pubblico.
“Nelle rane – racconta il regista Corsetti – si raccontano con nomi e particolari espliciti le vicende di una città in crisi dove il teatro sembra agli sgoccioli e la politica e il vivere comune minato dagli interessi particolari”. Aristofane allora racconta il viaggio all’inferno di Dioniso e Santia per riportare in vita Euripide, ma proprio all’inferno si svolge la disputa tra Eschilo ed Euripide che si contendono il titolo di migliore. “E’ una disputa – dice ancora il regista – tra due poeti ma soprattutto tra poetiche visioni del mondo, dunque il senso stesso del teatro viene messo in gioco, il rapporto tra teatro e mondo”.
La traduzione del testo di Aristofane è di Olimpia Imperio, la scena di Massimo Troncanetti, i costumi di Francesco Esposito. Di grande suggestione le marionette ispirate alle sculture di Gianni Dessì e realizzate da Einat Landais mentre Marzia Gambardella ne ha curato la direzione dei movimenti e Carlo Gilè la costruzione.
Un brevissimo video con un estratto dell’incontro a Venezia, nel 1968 tra un giovane Pier Paolo Pasolini e il poeta americano Ezra Pound ha chiuso lo spettacolo. Poi pubblico in piedi e lunghi applausi per tutti.