Chiedono sempre più prestiti bancari le famiglie siracusane, nonostante depositi particolarmente alti. E’ questo il dato che viene fuori dal Rapporto della Fondazione Res, dal titolo “Congiuntura Res – Analisi e previsioni”, presentato ieri a Palermo.
Siracusa risulta la seconda provincia in Sicilia per richiesta prestiti con una variazione percentuale pari a 1,4% su numeri che vanno da marzo 2016 a marzo 2017.
Primo posto per la provincia di Agrigento che, sempre nello stesso arco temporale, colleziona una variazione di 1,9%. Ragusa si ferma alla percentuale tonda dell’1% e quindi si aggiudica il terzo posto. Le uniche due province che registrano una contrazione sono Palermo e Enna con una percentuale, rispettivamente, di -0,3% e -1,6%.
Discorso leggermente diverso per i depositi bancari che nella consistenza continuano a manifestare un andamento stabilmente positivo, con intensità differenti a livello territoriale. Siracusa con un totale di 3 milioni e 900 mila euro e una variazione percentuale di 2,5% risulta seconda in Sicilia per aumento della consistenza dei depositi bancari, battuta solo da Ragusa che ha registrato un incremento di 4,4%.
Buono anche il dato che riguarda Trapani con l’1%. Calo di lieve entità, invece, nelle province di Enna e Palermo.
In particolare quello che salta all’occhio è l’aumento dei depositi bancari siracusani negli anni dal 2012 a oggi. La provincia aretusea, infatti, è passata in 5 anni da 3 milioni e 600 mila euro a 3 milioni e 900 mila euro.
Cosa vuol dire esattamente questo dato? Le chiavi di lettura possono essere tante. Prima interpretazione è la possibilità che siano cresciuti numericamente i depositi bancari, o semplicemente è cresciuta la consistenza di quelli esistenti.
In realtà Siracusa non è nuova né a questi numeri né a questo andamento. Da anni ormai c’è la psicosi di non spendere e piuttosto chiedere prestiti, forse per paura di una pericolosa crisi economica. Un modo di fare che poco favorisce il cerchio dell’economia.
Comunque la salute economica delle famiglie siciliane non è certo buona, e questo lo testimonia il raffronto tra l’Isola e il resto della Penisola. Le famiglie siciliane sono ultime in Italia quanto a disponibilità di reddito. Nell’Isola oltre la metà vive con meno di 18 mila euro, a fronte di un reddito medio familiare regionale di 21.800 mila euro, contro una media nazionale di circa 30 mila euro, con punte tra i 34 e 37 mila euro nelle regioni più ricche.