Sono giorni complicata per la città e per la politica siracusana. Da una parte la consigliera Simona Princiotta che continua a tirare fuori documenti e registrazione, puntando il dito contro l’intera Amministrazione per quello che sul progamma “Le Iene” è stato diffuso col nome “Sistema Siracusa”.
Dall’altra i cittadini indignati che chiedono, sia sui social sia con la loro presenza in Consiglio Comunale, dimissioni immediate.
Dopo tutte le accuse rivolte all’Amministrazione e al Partito Democratico, oggi arriva la replica dei segretari provinciale e comunale del partito, Alessio Lo Giudice e Marco Monterosso.
In una lunga nota congiunta scrivono: “Le recenti dimissioni di alcuni consiglieri del Comune di Siracusa sono chiaramente dettate dal tentativo di profittare delle contingenze a fini strategici di parte. Tuttavia un servizio televisivo, che nulla ha aggiunto a quanto era apparso sui mezzi di informazione locali in relazione a vicende giudiziarie ancora oggetto di indagine, non può essere utilizzato per dettare l’agenda delle istituzioni democratiche cittadine, spingendole ad abdicare”.
“Alle istituzioni siracusane, – continuano – a partire dal Consiglio e dal sindaco, si può e si deve invece chiedere una reale riconfigurazione dell’azione di governo, come ha chiesto con forza da tempo il Partito democratico. È vero che sino a oggi non siamo stati ascoltati, tanto che abbiamo dovuto prendere le distanze da questa amministrazione. Ma è vero anche che non abbiamo rinunciato a fare la nostra parte, perché non riteniamo che la soluzione migliore nell’interesse dei cittadini sia staccare la spina. Questo è un gioco che lasciamo a chi intende lucrare sull’attuale crisi per perseguire interessi e ambizioni personali. Esiste un solo modo per togliere argomenti a chi oggi vede nelle dimissioni collettive una soluzione: prendere coscienza dell’evidente crisi amministrativa e dare inizio, senza arroganza e arroccamenti di sorta, a una stagione politica autenticamente nuova. Ci auguriamo che tutti i consiglieri comunali del Pd si muovano in questa direzione”.