Più tutele, più impegno, meno tasse sugli stipendi, pensione più vicina e piena attuazione della legge sul caporalato. Questo chiedono i sindacati Fai e Cisl, che hanno fatto una raccolta firme per un patto generazionale che salvaguardi i giovani, assicurando il turnover.
Sabato prossimo sindacati e lavoratori daranno vita a un sit-in davanti le Prefetture di Siracusa e Ragusa.
“Sono richieste che si aggiungono a quelle peculiari di questo territorio – aggiungono Paolo Sanzaro, segretario generale della UST Ragusa Siracusa, e Sergio Cutrale, segretario generale della FAI territoriale – Su tutte la vicenda che riguarda i quasi 2400 forestali di Ragusa e Siracusa che da sedici anni sono in attesa del rinnovo del contratto integrativo regionale. L’ipotesi di accordo è stata presentata ed è al vaglio delle parti. Resta prioritaria, comunque, la salvaguardia occupazionale di centinaia di famiglie che da questo comparto attingono le loro economie. Un settore, purtroppo, al centro di un tiro al bersaglio di chi vuole spaccare il fronte dei lavoratori e, ancora peggio, dei cittadini di diverse regioni. Un gioco al massacro – aggiungono ancora Sanzaro e Cutrale – non più accettabile. Se entriamo nel merito della questione, prendendo ad esempio i numeri dei forestali presenti a Sortino, paese messo alla gogna nazionale da una trasmissione televisiva, possiamo vedere che, su 320 lavoratori impegnati, soltanto 12 sono quelli a tempo indeterminato. Tutto il resto, con quel che ne compete, sono distribuiti tra 78 giornate, 100 giornate e 151 giornate. Numeri che evidenziano una difficoltà economica assodata per queste famiglie che, nel migliore dei casi, percepiscono non più di 8 mila euro all’anno. Una media che, per i ben pensanti, diventa ridicola se consideriamo che ogni 5 lavoratori forestali a tempo determinato corrispondono, economicamente, ad uno solo a tempo indeterminato. Questo settore, strategico per il nostro territorio – concludono i due segretari – ha bisogno di azioni politiche certe e programmatiche. Soltanto questo potrà evitare che il comparto diventi campo di “divisioni” o disinformazioni sociali varie”.