Ad ammalarsi sono state 13.600 pazienti quest’anno, con un incremento del 49% in 10 anni. Cresce in entrambi i sessi anche il cancro al pancreas, alla tiroide e il melanoma.
Ma dal censimento “I numeri del cancro in Italia 2017”, nato dal lavoro dell’Associazione italiana di Oncologia medica (Aiom), dell’Associazione italiana registri Tumori (Airtum) e della Fondazione Aiom, presentato oggi all’Auditorium del ministero della Salute, emergono anche dati positivi. Grazie anche alla maggiore estensione dei programmi di screening, calano le neoplasie allo stomaco e al colon-retto. E oggi oltre 3 milioni e trecentomila cittadini (3.304.648) vivono dopo la diagnosi, addirittura il 24% in più rispetto al 2010.
Centinaia di migliaia di casi che raccontano storie di pazienti e medici che lottano contro la malattia. Un impegno importante per i malati e per il Sistema sanitario nazionale. Eppure molto potrebbe essere fatto per prevenire questo male e oltre il 40% dei casi potrebbe essere evitato. Dal censimento emerge che la malattia colpisce più al Nord della Penisola, ma al Sud si sopravvive di meno.
La prevenzione. “L’incidenza è in netto calo fra gli uomini, con un calo dell’1,8% per anno nel periodo 2003-2017, legata principalmente alla riduzione dei tumori del polmone e della prostata, ed è stabile nelle donne, ma si deve fare di più per ridurre l’impatto di questa malattia, perché oltre il 40% dei casi è evitabile . Ormai è scientificamente provato che il cancro è la patologia cronica che risente più fortemente delle misure di prevenzione”.
Puntare su corretti stili di vita ed evitare fumo, alcol, diete scorrette e sedentarietà resta una priorità. “Migliaia di studi condotti in 50 anni hanno dimostrato con certezza il nesso di causalità fra fattori di rischio quali gli stili di vita sbagliati, agenti infettivi, a cui può essere ricondotto l’8,5% del totale dei casi, 31.365 nel 2017, esposizioni ambientali e il cancro. Oggi abbiamo a disposizione armi efficaci per combatterlo, come l’immunoterapia e le terapie target che si aggiungono alla chemioterapia, chirurgia e radioterapia. Tutto questo, unito alle campagne di prevenzione si traduce nel costante incremento dei cittadini vivi dopo la diagnosi”.
Le cinque neoplasie più frequenti nel 2017 nella popolazione sono quelle del colon-retto (53.000 nuovi casi), seno (51.000, in crescita solo nelle fasce di età dove si è avuto un ampliamento dello screening, cioè fra i 45-49 anni e nelle over 70), polmone (41.800), prostata (34.800) e vescica (27.000).
Presidente LILT Siracusa
Dott. Claudio Castobello