Alla fine del terzo trimestre dell’anno, le imprese che operano nei settori digitali a Siracusa crescono. E’ una curva che si alza di poco, solo dello 0,51%, e che però non riesce a smuovere la provincia aretusea dal penultimo posto della classifica siciliana per imprese digitali.
Peggio di Siracusa solo Catania che registra una crescita di solo 0,39%. A onor del vero, la Sicilia però negli ultimi periodi sta correndo verso l’innovazione, restando indietro rispetto allo Stivale per numeri ma crescendo in percentuale.
Questo lo testimonia l’ultimo studio di Unioncamere e InfoCamere, che vede nella classifica Italiana ai primi posti quasi tutte le provincie della Sicilia.
Tant’è vero che al primo posto c’è Trapani con una crescita di 0,91%, secondo posto Messina (0,82%), terzo per Enna (0,65%), quarto Agrigento (0,64).
Si distanziano Palermo (0,58%), Caltanissetta (0,57%) e Ragusa (0,52%).
A livello nazionale, tra luglio e settembre di quest’anno si sono iscritte ai registri camerali 67.689 imprese e sono cessate 49.690, per un saldo positivo pari a 17.999 attività (circa 2mila in più rispetto allo stesso periodo del 2016).
Guardando ai settori, dall’inizio dell’anno la progressione più sensibile in termini assoluti la fanno registrare le attività di alloggio e ristorazione (+9.295 imprese), seguite da quelle relative ai servizi alle imprese (+5.878) e alle attività professionali, scientifiche e tecniche (+4.506). Sul versante opposto, ancora in contrazione la base imprenditoriale manifatturiera (-1.789 unità tra gennaio e settembre) e delle costruzioni (-1.136). Nel III trimestre – confermata la forte dinamica delle attività ricettive (+3.898 unità) – per questi due settori i segnali si fanno invece più positivi (+1.163 unità nelle costruzioni e +340 nella manifattura), come anche per il commercio (+2.276).
“Oggi nel nostro Paese abbiamo un numero di imprese digitali esiguo, ma è una realtà con un forte potenziale di sviluppo”, ha detto il presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello. “Le aziende ci dicono di avere un gran bisogno di digitalizzazione e per questo occorre innalzare la cultura e le competenze digitali delle nostre imprese.”