Sale la tensione tra il segretario provinciale del Pd, Alessio Lo Giudice e il sindaco di sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo. Con quest’ultimo che senza mezzi termini, ha suggerito le dimissioni dello stesso Lo Giudice, di Orfini e del segretario regionale, Raciti.
“Le affermazioni del Sindaco Garozzo – replica il segretario provinciale – non sembrano certo quelle di un dirigente del PD. Ciò è coerente con il suo esplicito sostegno a un candidato all’Assemblea Regionale Siciliana appartenente alla lista di Alternativa Popolare (che peraltro non è stato eletto). Sostegno tanto più imbarazzante considerato che non mi risulta che Garozzo si sia ad oggi dimesso dalla Direzione Nazionale del PD, di cui è componente.
Perché mai Garozzo – continua – si stupisce del fatto che Matteo Orfini, come tanti altri dirigenti nazionali, abbia fatto il suo dovere girando la Sicilia e facendo campagna elettorale per il PD in alcuni Comuni della provincia di Siracusa? E perché si stupisce del fatto che Sindaci del Partito Democratico abbiano votato per il PD e per i suoi candidati?”
L’attacco al primo cittadino non finisce qui: “Il Sindaco Garozzo – affonda il colpo – sembra avere poca dimestichezza con le regole del Partito Democratico. Una scarsa dimestichezza ampiamente dimostrata nella campagna elettorale appena conclusa, in cui si è adoperato per sottrarre voti alla lista del PD.
Come se non bastasse, Garozzo mostra poca dimestichezza anche con i numeri, considerato che (nonostante il suo sostegno ad un altro partito, nonostante la scissione di inizio 2017 e nonostante il risultato negativo della coalizione di centrosinistra in Sicilia) il Partito Democratico, tanto nella provincia di Siracusa quanto in Sicilia, ha ottenuto lo stesso numero e la stessa percentuale di voti del 2012.
Ho l’impressione – conclude – che la reazione scomposta di Garozzo sia volta solo a spostare l’attenzione dal disastro politico prodotto dalle sue stesse scelte”.