Il caso Firmopoli si allarga e abbraccia non soltanto il Pd, ma anche gli altri partiti di opposizione. A chiedere infatti di vederci chiaro e avere uno sguardo più ampio sulla vicenda è il deputato regionale Stefano Zito. Quest’ultimo ha chiesto di poter visionare le firme anche di: Lista Mangiafico, con Edy per Siracusa, Garozzo sindaco, Siracusa democratica e Siracusa protagonista con Vinciullo.
A Siracusa Post lo stesso Zito spiega che si tratta di un “modo per avere un termine di paragone non solo con la lista che in questo momento è sotto gli occhi di tutti. Ma è soprattutto un modo per non farsi strumentalizzare politicamente”.
Dall’altra parte, il Verde Giuseppe Patti, colui che ha portato alla luce l’ennesimo scandalo aretuseo, dice che “probabilmente non è solo un dovere morale quello di Stefano Zito, ma forse in questo caso l’obiettivo potrebbe essere anche quello di salvare la faccia del M5S alla luce del caso firmopoli di Palermo”.
Insomma una guerra all’ultimo colpo, un tutti contro tutti documentato per intero dalle telecamere del programma “Le Iene”, che tra ieri e oggi si trovano nuovamente in città per indagare sull’autenticità delle firme delle amministrative 2013, che portarono all’elezione dei consiglieri Armaro, Spuria e Trimarchi.
Tra le persone raggiunte in mattinata, il consigliere della circoscrizione Akradina Silvio Vintaloro: “Su quella lista c’è il mio nome, ma io non l’ho firmata – dichiara Vintaloro a Siracusa Post – Davanti la telecamere de Le Iene ho firmato senza timori perchè ho la coscienza pulita e ho dimostrato che nonostante ci fosse il mio nome su quella lista, sicuramente non si tratta della mia firma, e in più il numero della carta d’identità riportato sulla lista non coincide con il mio numero di tessera. Credo che questa sia un’aggravante”.
Sarà cura di Siracusa Post pubblicare al più presto la replica della controparte.