SITI CONTAMINATI

Siracusa la più inquinata, Palazzolo e Lentini fuori da Anagrafe Regionale

Siracusa la più inquinata, Palazzolo e Lentini cancellati dall’Anagrafe Regionale

Quello dell’inquinamento è un problema da non sottovalutare, in particolare in una regione come la Sicilia che complessivamente detiene 454 siti contaminati (secondo dati Arpa). Sono vere e proprie bombe ecologiche provocate da ex discariche, serbatoi dei punti vendita di carburante, gas e accumulo di amianto.
Il maggior concentramento di siti contaminati si registra proprio nella provincia di Siracusa, la quale ne conta ben 93. A scendere Enna (80), Caltanissetta (77) e Palermo (68).

A fronte di questo triste primato due città della provincia, Lentini e Palazzolo Acreide, secondo un decreto dirigenziale regionale (seppur provvisorio), potrebbero essere tagliate fuori dall’Anagrafe dei siti contaminati. Con Palazzolo e Lentini, anche piccole o grandi città di ogni provincia siciliana. A saltare,infatti, potrebbero essere: Agira, Aidone, Antillo, Assoro, Barrafranca, Caltavuturo, Camastra, Linguaglossa, Licodia Eubea, Ispica, Geraci Siculo, Casteltermini, Marsala, Mascali, Nicosia, Pozzallo, Raffadali, Randazzo.

Il decreto appena citato è stato firmato nel mese di novembre dal dirigente generale del Dipartimento dell’Acqua e dei rifiuti, Gaetano Valastro. La motivazione è semplice: i Comuni in questione non hanno presentato la documentazione completa richiesta dalla Regione in relazione all’eventuale superamento delle Csr (Concentrazioni soglia di rischio), cioè l’indicatore che garantisce, superata una certa soglia, l’inserimento nell’anagrafe dei siti da bonificare.
“L’anagrafe – si legge sul sito dell’Ispra – è uno strumento predisposto dalle Regioni e dalle Province autonome previsto dalle norme sui siti contaminati (articolo 251 del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.), che contiene: l’elenco dei siti sottoposti a intervento di bonifica e ripristino ambientale nonché degli interventi realizzati nei siti medesimi; l’individuazione dei soggetti cui compete la bonifica; gli Enti pubblici di cui la Regione intende avvalersi, in caso d’inadempienza dei soggetti obbligati, ai fini dell’esecuzione d’ufficio”.

Concretamente, il problema è che fuori dall’anagrafe diventa complicato farsi finanziare gli interventi di riqualificazione. Sostanzialmente si rimane fuori da possibili finanziamenti regionali, nazionali e comunitari.
Insomma, bisogna fare qualcosa.