Crisi economica e lavorativa, disoccupazione giovanile disastrosa, condizioni di povertà crescente e precarietà dilagante. Questa il disegno tracciato dal deputato nazionale Pippo Zappulla (Art1 Mdp), questa mattina durante la conferenza stampa di fine anno.
Un fallimento a tutto tondo quello di questo Governo, certificato anche dall’ultimo rapporto Istat “che – dice Zappulla – sbatte in faccia a tutti la cruda realtà: nel terzo trimestre del 2017 ci sono 2 milioni e 784 mila lavoratori precari, mai così tanti dal 1992. Altro che crescita dell’occupazione e Jobs Act: sono diminuiti i rapporti di lavoro a tempo indeterminato, 6 mila in meno, ed esplosi quelli precari e a tempo determinato”.
Lavoro, principio basilare del movimento politico al quale Pippo Zappulla ha aderito dopo il divorzio dal Partito Democratico, Articolo 1 Mdp. Lavoro, quello che a Siracusa nell’ultimo anno ha mosso proteste, manifestazioni e gesti estremi, come quelli dei dipendenti dell’ex Provincia, stremati da mesi di lavoro non pagato.
A questo proposito Zappulla spiega di aver chiesto al Governo nazionale “la revoca o almeno la sospensione per alcuni anni del cosiddetto prelievo forzoso a danno delle Province Regionali della Sicilia e un contribuito straordinario di 30 milioni di euro per la Provincia di Siracusa”. Proposta rimasta inascoltata.
E poi, nella conferenza di fine anno, non poteva certo mancare l’argomento rimborsi del sisma del 90′, per i quali l’onorevole si batte da anni: “Ho proposto un emendamento che rifinanzia il fondo per il rimborso dei tributi relativi al Sisma 90 per le provincie di Siracusa, Ragusa e Catania di 90 milioni di euro per ogni anno finanziario 2018-2019-2020. Unica soluzione possibile per scongiurare lo sconcio di un rimborso solo del 50% di quanto dovuto e fino a concorrenza degli attuali 90 milioni disponibili”.
Infine, un piccolo accenno alle prossime elezioni politiche: “Insieme a Sinistra italiana e Possibile, abbiamo intrapreso anche nella provincia di Siracusa il percorso verso Liberi e Uguali con Grasso Presidente. Ci proponiamo come la vera e unica novità politica”.
Una sinistra rossa, che ancora non ha volti o nomi in corsa per il prossimo 4 marzo. Il tempo, e i numeri, daranno le risposte.