Più che i nomi la rivendicazione dell’autorità degli organismi locali. E’ stata una direzione provinciale anomala quella che si è tenuta ieri sera al Partito Democratico in vista delle prossime elezioni politiche del 4 marzo.
Sul tavolo delle trattative da un lato i nomi dei candidati e dall’altro i rapporti interni tra le correnti che animano il partito, tutto sigillato dal desiderio comune di rafforzare l’autorità degli organismi locali. ‘No’ alle candidature ‘calate’ dall’alto: uno dei pochi punti in comune tra le anime del Pd.
Dopo quattro ore di discussione i nomi dei candidati sono venuti fuori: Sofia Amoddio (deputata nazionale uscente), Bruno Marziano (ex deputato Ars), Emanuele Schiavo (Presidente dell’Assemblea provinciale del PD) e Salvo Sbona (Consigliere comunale di Melilli).
Queste avanzate sono tutte candidature per la parte uninominale. Mentre per la parte proporzionale, l’unica richiesta avanzata è dare rappresentanza a Siracusa con personalità aderenti al territorio. Nessun nome specifico, tutto lasciato in mano alla direzione nazionale.
Unico nome per il Senato quello dell’ex deputato Marziano, mentre le altre tre candidature in corsa per la Camera. Ma sono state anche avanzate altre disponibilità di candidatura da parte di altri dirigenti provinciali del Partito, tra cui l’attuale deputato regionale Giovanni Cafeo. Infondate, almeno per il momento, le voci che davano il presidente del Siracusa Calcio, Gaetano Cutrufo, (in corsa alle scorse elezioni regionali sostenuto da Giancarlo Garozzo con la lista Ap) vicino all’area Foti per provare la corsa a queste politiche. Fuori, quindi, anche il sindaco di Carlentini Pippo Basso, altro nome circolato in questi giorni.
Chiediamo che, in sede di definizione delle candidature, si tenga in grande considerazione tanto il criterio dell’autentica rappresentatività territoriale, quanto quello della coerenza con i principi e i valori che ispirano il nostro Partito e la nostra storia – dichiara il segretario provinciale Alessio Lo Giudice
Tutto è stato messo nero su bianco in un documento che approderà in mattinata a Roma, dove alle 10 si riunisce la direzione nazionale.
Direzione provinciale anomala (come già detto) anche, e soprattutto, per le pesanti assenze che si sono registrate. Inevitabile non fare caso a questo o a quel volto presente in aula.
E allora, in fondo alla sala c’è il sindaco di Francofonte, Salvatore Palermo, tra le ultime file il consigliere comunale Alfredo Foti, seduto vicino al segretario cittadino Marco Monterosso e al consigliere comunale Francesco Pappalardo. Più avanti Salvo Baio, Turi Raiti, Bruno Marziano, Giovanni Cafeo, Marika Cirone Di Marco, la quale ha ben presto abbandonato l’aula. E poi l’ex consigliere del Comune di Priolo Gargallo, Alessandro Biamonte, Alessio Lo Giudice e altri ancora.
Nessun volto noto dei Garozziani. Qualcuno di loro punta il dito contro il partito locale, accusato quasi di un “colpo di mano” per non aver convocato tutti gli aventi diritto, e addirittura minaccia ricorso affinché venga annullata la direzione di ieri sera. Ma dal partito replicano “convocazioni fatte. Anche se fosse scappato qualche invito, comunque la data della direzione era di dominio pubblico”.
Intanto il sindaco al momento poco, o forse per nulla, si sta occupando della direzione provinciale, già a Roma per discutere in sede di direzione nazionale. Quest’ultimo, peraltro, è proprio il motivo che ha spinto i componenti del Pd Siracusano a firmare il documento di ieri sera da mandare al nazionale, nell’ottica di fare sentire in maniera più o meno compatta la loro voce.
E’ un partito che poco a poco sta provando a ricucire strappi e a medicare vecchie ferite. Ma, Garozzo è a Roma. Oggi si tiene la direzione nazionale. Il resto, a qualcuno, poco importa.