Tanta, troppa confusione con una legge elettorale che lascia tutti perplessi per quanto riguarda i “ripescaggi”, ma soprattutto per quanto riguarda i seggi in più fatti scattare dalla valanga dei voti del Movimento Cinque Stelle. Davanti a uno scenario con più candidati eletti piuttosto che seggi, si procederà con l’assegnazione dei posti sempre ai pentastellati ma in un altro collegio o circoscrizione. Questo non significa che ci saranno cambiamenti per i nomi siracusani.
Gli eletti rimangono: Paolo Ficara alla Camera per l’uninominale e Maria Marzana sul collegio di Avola (data l’elezione di tutti i candidati della lista, il seggio resta attribuito al M5S); Gianluca Rizzo e Filippo Scerra alla Camera per il proporzionale (Scerra subentra Marialucia Lorefice eletta all’uninominale). Al Senato è stato eletto l’augustano Pino Pisani.
In poche parole significa che i voti ottenuti qui a Siracusa risultano in misura talmente elevata che fanno scattare un altro seggio in un altro collegio, e quindi non a Siracusa.
In tutto sono 53 tra deputati e senatori i portavoce del Movimento 5 Stelle eletti a Montecitorio (36) e Palazzo Madama (17). Il Movimento 5 Stelle, in Sicilia, ha di fatto più che raddoppiato, nella tornata elettorale delle Politiche 2018, il numero di voti ottenuti alle regionali di quattro mesi fa.
Il Movimento 5 Stelle in Sicilia ha scritto una pagina di storia che inaugura di fatto l’inizio della “Terza Repubblica”, quella dei cittadini. – si legge in una nota del movimento – Una valanga di voti che ha mandato in tilt persino il sistema elettorale, facendo emergere tutte le criticità di una legge, il Rosatellum, scritta ad arte per fermare il Movimento 5 Stelle
Intanto proprio ieri pomeriggio, a Caltanissetta, si è tenuto un incontro tra i neo eletti ed i deputati del gruppo Parlamentare dell’Assemblea Regionale Siciliana. L’unico dubbio rimane sul Senato perchè i seggi vengono affidati su base territoriale, motivo per il quale bisognerà ancora aspettare per capire come andrà a finire questa vicenda.
L’adrenalina nel movimento si taglia con il coltello. Stessa cosa non si può dire per i partiti “alla vecchia maniera” che sono usciti con le ossa rotte dal 4 marzo.