Tenere o no il logo del partito. Questo è solo uno dei tanti nodi da sciogliere in vista delle prossime elezioni amministrative a Siracusa.
Il 4 marzo ha inevitabilmente lasciato morti e feriti alle sue spalle, con i partiti alla “vecchia maniera” che proprio nel capoluogo aretuseo sono stati stritolati dal Movimento 5 stelle, un’onda gialla che ha inglobato un numero altissimo di voti. Un solo movimento senza colore politico, senza alleanza e coalizioni ha messo alla porta personaggi storici e non del mondo della politica. Un risultato storico segnato prima alle scorse elezioni regionali, e poi alle elezioni politiche. Adesso, prima di tornare alle urne, i partiti alla “vecchia maniera” stanno riflettendo tanto e stanno cercando di reinventarsi, quasi come un 60enne che fuori dal mondo del lavoro deve modernizzarsi per stare al passo coi tempi e sperare di non restare fuori, e i tempi (purtroppo) pare che non prevedano i vecchi, cari e romantici manifesti politici dei partiti.
Dunque la corsa alla cancellazione del logo del partito sembra inevitabile, col rischio di imitare il Movimento cinque stelle oppure di lasciare un partito vuoto come se fosse un terreno senza padroni. A tutto questo, e non solo, deve far fronte il mondo della politica siracusana.
Tra i primi a metterci la faccia per questa corsa elettorale c’è Ezechia Paolo Reale con Progetto Siracusa, una lista civica aperta al dialogo con tutti gli attori politici e sociali della città. In tempi non sospetti fu Stefania Prestigiacomo (Forza Italia) a indicare Reale come uomo sul quale costruire un futuro progetto per le amministrative, mostrando il suo entusiasmo nel riavvicinamento di Reale al mondo del centro destra.
Ma più che il centro destra il dibattito per la corsa alla cancellazione o meno del logo è tutto interno al Partito Democratico, che paga le conseguenze di rotture con la cittadinanza a causa (ma non solo) di fratture interne mai rimarginate. Il problema è che tra le varie aree forse tutto quello che c’era da dire è stato già detto, e non rimane che provare a trovare una quadratura seppur forzando un canale di comunicazione stracolmo di dibattiti che hanno creato anche veri e propri tagli.
Per le vie della città si vocifera di un sostegno da parte dell’ex deputato regionale Bruno Marziano a Reale:
Stiamo ancora discutendo, bisogna valutare tutte le opzioni. Reale è una buona proposta di candidatura, ma ad esempio quella di Giovanni Randazzo è più che buona. Correre con il logo del Pd è possibile solo se si riesce a compattare il partito, altrimenti diventa una lista depotenziata. A quel punto penso sia più utile sterzare verso un progetto civico, rinunciando al logo del Pd – risponde Marziano.
Intanto l’area Orlando, a cui fa capo Marziano, sta anche dialogando con i vecchi amici “rossi”, adesso chiamati Liberi e Uguali (nel quale confluiscono anche Possibile, Articolo 1 – Mdp, Sinistra Italiana), e quindi anche con l’ex deputato nazionale Pippo Zappulla, prima Pd e poi Articolo 1.
Non abbiamo ancora scelto il candidato per la lista civica alla quale stiamo lavorando – commenta Zappulla.
A tutto questo si aggiunge “Prossima”, il progetto civico che domani sarà presentato da Valeria Troia, ex assessore in quota Garozzo, ma che adesso si dichiara lontana dal partito democratico.
Il progetto è un civico puro – dice Valeria Troia – ha già una sua identità ben precisa, ma è aperto al dialogo. Visto il mio passato politico, ovviamente, non mi rivolgo al centro destra, ma solo ed esclusivamente al centro sinistra
Lei, una tra le prime a festeggiare l’elezione all’ Ars di Giovanni Cafeo, adesso dichiara di non aspettarsi nulla dal partito e dell’area Cafeo.
Non ho l’ansia dei numeri – conclude Valeria Troia.
A questo punto la partita si gioca con quello che rimane del partito democratico (al di fuori dell’area Garozzo).
Quell’altra parte del Pd, fatta anche dal segretario cittadino e provinciale, pare che stia provando a tirare dalla sua parte Bruno Marziano e l’area Orlando, al fine di smontare un qualsiasi sostegno a Reale.
“Ogni cosa si deve svolgere dentro il Pd, e le decisioni devono essere prese all’interno degli organi del Partito” – dice Marco Monterosso, segretario cittadino del Pd.
Che questo riesca o no, solo il tempo lo dirà. I candidati da adottare potrebbero essere ancora almeno due, oppure addio al logo del partito.
Intanto la settimana prossima è stata convocata la direzione cittadina, dalla quale si spera possa uscire qualcosa di più. Infine, c’è l’attuale sindaco Giancarlo Garozzo, il quale nelle prossime ore potrebbe riservarci sorprese (proprio nel suo stile).
Come la teoria dei giochi quando non conosci la prossima mossa dell’avversario: retroazione finalizzata al massimo guadagno.