I funerali di don Pippo

Padre Felice:”salvezza anche per questi giovani”

Schermata 2016-12-19 alle 11

Oggi è il giorno dei funerali di Giuseppe Scarso, l’anziano 80enne dato a fuoco dal branco, che mercoledì scorso è morto all’ospedale Cannizzaro di Catania, dove era ricoverato a seguito delle gravi ustioni riportate in diverse parti del corpo. Nella chiesa della Grottasanta, quartiere in cui viveva, si sono ritrovati i parenti, i vicini di don Pippo, così Scarso era conosciuto dai più, e tutti coloro che sono stati profondamente colpiti da quanto accaduto. Presenti anche il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo e il presidente del consiglio comunale, Santino Armaro. Entrambi sin da subito avevano espresso fiducia nelle forze dell’ordine per assicurare alla giustizia i responsabili di un reato così crudele, perpetrato ai danni di un uomo, non solo anziano, ma anche affetto da problemi psichici. Al officiare le esequie padre Felice Pumilia, che ha chiesto la salvezza dell’anima non solo per don Pippo, ma anche e soprattutto “per quelle menti malate che hanno compiuto un reato così grave”.
Sul fronte delle indagini la squadra mobile, nel corso di questo mese e mezzo circa, ha compiuto un gran lavoro, scandagliando ogni momento della vita di Giuseppe Scarso, che ha preceduto l’aggressione fatale. La polizia ieri ha fermato un 18enne ritenuto essere uno degli autori della brutale aggressione: Andrea Tranchina e’ in stato di fermo con l’accusa di omicidio in concorso. Il provvedimento e’ stato emesso dalla Procura di Siracusa. Un altro fermo e’ stato spiccato per un altro giovane, amico dell’indagato, che per il momento e’ irreperibile. Un episodio di bullismo, secondo la versione di chi indaga, che ha acquisito alcuni filmati delle telecamere di video sorveglianza della zona. Le immagini di un distributore di benzina della zona avrebbero ripreso tre ragazzi. Del fermato si sa che è uno studente e che appartiene ad una famiglia normale di onesti lavoratori, così come è stato detto che pare abbia agito per gioco o forse per noia.
La vittima, un uomo mite, con problemi relazionali e mentali, il primo ottobre era stato aggredito nella sua abitazione. Dalle prime indagini era emerso che sarebbero stati almeno tre gli aggressori del pensionato, probabilmente una banda di giovanissimi del quartiere che lo aveva preso di mira da tempo. Il 28 settembre scorso qualcuno erano riuscito ad aprire la porta dell’abitazione dell’uomo, al pianterreno in via Servi di Maria, gettando liquido infiammabile e dando fuoco al pavimento, ma l’anziano era riuscito a spegnere le fiamme. L’indomani, poco prima della mezzanotte, tre persone incappucciate erano entrate nuovamente nell’appartamento, gettando liquido infiammabile sul petto dell’anziano, che se l’era cavata con lievi ustioni. Il primo ottobre, infine, poco prima delle 2 di notte, l’ultimo atto criminale: giovanissimi entrano in casa e versano il contenuto di una bottiglietta di alcol sul viso, sulla testa e sulle spalle del pensionato, appiccando poi il fuoco.