Tanto è stato fatto in ambito sanitario in provincia di Siracusa, ma tanto altro rimane da fare. Così il direttore sanitario dell’Asp siracusana, Salvatore Brugaletta nel tradizionale bilancio di fine anno, che sollecitato ad esprimersi sulla priorità sulla quale lavorare per il prossimo anno non può proprio fare a meno di parlare del nuovo ospedale di Siracusa, una vicenda che, allo stato attuale, è tutta nelle mani della politica siracusana. “Il mio desiderio più grande – ha detto – è quello che Siracusa abbia al più presto un nuovo ospedale; i siracusani ne hanno un bisogno disperato e quella che nascerà – ha aggiunto – sarà la struttura dei prossimi decenni. Sono certo – ha concluso – che la politica di questo territorio saprà ritrovare l’unità di intenti e di vedute”. Un modo garbato per richiamare la politica siracusana ad un senso di responsabilità che ultimamente su questa vicenda sembra aver perso e che i siracusani tutti attendono con ansia. Un impegno prossimo alla realizzazione è il Piano sanitario di tutto il territorio, che dovrebbe vedere la luce nel corso del 2017, visto che – come ha detto il direttore sanitario, Anselmo Madeddu – “si è ormai ad un passo dalle autorizzazioni ministeriali”.
Il 2016, illustrato dal Dg Brugaletta, vede al primo posto l’attivazione della Radioterapia e della Pet/ tac con la ristrutturazione della Medicina Nucleare, onore e vanto di questa amministrazione, così come la stabilizzazione del personale precario ex lsu, prima e unica azienda in Sicilia ad averlo fatto. A tutto ciò si collega il potenziamento degli ospedali di frontiera, Lentini a nord, e Avola-Noto a sud, la specializzazione a polo oncologico per l’ospedale di Augusta. Un disegno per rispondere, è stato detto, a tutte le criticità del territorio sia epidemiologiche che gestionali. In aggiunta c’è da considerare il grande impegno profuso sul fronte dell’assistenza ai migranti con il pronto soccorso istituito al porto di Augusta e gli ambulatori nei centri di accoglienza. “Un lavoro enorme – ha specificato Brugaletta – se consideriamo che la metà dei migranti arrivati in Sicilia sono sbarcati nella nostra provincia”. A fare da corollario ci sono poi tutte le iniziative messe in campo, alcune da anni, sul fronte della prevenzione, dagli screening, alle stragi del sabato sera, dall’abuso di alcol e stupefacenti alla ludopatia