La polemica

Siracusa, Garozzo e Troia: “sui problemi di edilizia scolastica tanti sciacalli”

Siracusa, Garozzo e Troia: "sui problemi di edilizia scolastica tanti sciacalli"

“Le scuole siracusane vivono un momento di particolare difficoltà, ma noi come Amministrazione ce ne siamo assunti, e continuiamo a farlo, la totale responsabilità”. Esordisce così una nota in cui il sindaco Garozzo e l’assessore Troia fanno un’analisi della situazione dell’edilizia scolastica a Siracusa. “Per tale ragione – continuano – per la prima volta dopo anni, siamo partiti con la mappatura dello stato di salute in cui versano tutte le scuole di nostra competenza. Per molte di esse servono interventi di manutenzione straordinaria, urgenti in alcuni casi, conseguenza di uno stato di abbandono troppo lungo. Ci sono strutture in cui la manutenzione ordinaria non è stata mai fatta o è stata fatta male. Gli uffici tecnici competenti in materia di edilizia scolastica, dopo una ricognizione complessiva degli edifici seguita all’approvazione del bilancio – si legge ancora – stanno lavorando per aggiudicare i lavori che serviranno a garantire maggiore sicurezza nelle scuole”. E qui vengono citati i progetti che riguardano gli istituti comprensivi Archimede e Archia, la scuola di via Algeri, danneggiata da diversi atti vandalici.
“Per gestire la delicata situazione della scuola di via Algeri – affondano il colpo sindaco e assessore – non occorre sicuramente chi, come sciacalli, prova ad abbattersi sulla preda. Occorre, piuttosto, la collaborazione di tutti. Non siamo aiutati da chi sguazza nelle difficoltà che sorgono ogni giorno o, peggio, da chi utilizza i social per farsi portavoce di istanze che hanno, invece, canali specifici. Atti spesso irresponsabili e alimentati da una mancanza di rispetto nei confronti dei dirigenti scolastici, quotidianamente in trincea, e degli stessi uffici titolati. Questa maniera di agire crea caos e rallenta il processo di intervento a favore della città. Noi restiamo fermamente convinti – concludono la nota – che tra il distruggere, pratica più semplice e meno faticosa, e il costruire sia sempre preferibile la seconda soluzione”.