Si torna in Aula qualche minuto dopo le 15, e si continua a parlare di bilancio di previsione 2018 in Consiglio comunale, riunito al quarto piano di Palazzo Vermexio dalle 10 di questa mattina.
Dopo una breve parentesi sui costi del randagismo si passa alla gestione del camposcuola Pippo Di Natale, gestito dal Libero consorzio, ma che adesso l’Aula chiede, approvando all’unanimità, che sia il Comune a gestirlo direttamente.
Accolto l’emendamento che chiede la riapertura della scuola comunale di musica nel triennio 2018/2019 e la richiesta di potenziamento della Polizia ambientale.
Ampio dibattito è stato riservato ad un emendamento che permette la concessione di contributi “una tantum” diretti a specifiche associazioni che operano nel sociale. “Illegittimo” secondo il movimento 5 stelle l’emendamento perché un regolamento Anac, letto dalla consigliera Silvia Russoniello, va contro l’affidamento diretto dei contributi ad associazioni nell’ottica dell’anticorruzione.
“La concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati è considerata un processo amministrativo ad alto rischio di corruzione – dice Russoniello leggendo a stralci il regolamento Anac – Le Amministrazioni, dunque, alla luce della delibera Anac n.32/2016 debbono rivedere tutto il sistema di regolazione dell’erogazione dei contributi ai soggetti del terzo settore, ivi comprese anche le discipline sugli organi competenti a gestire le procedure selettive e ad adottare i provvedimenti finali – attività gestionale, di competenza non più degli organi di governo, ma dei dirigenti o responsabili di servizi”.
Durante i lavori ci si rende conto che esiste un vizio di forma, ma non solo che quella voce “a tantum” non può andare, dunque il gruppo consiliare che ha proposto l’emendamento, Amo Siracusa, chiede una “correzione” da “una tantum” a “specifici progetti una tantum”.
Ma non solo, nell’emendamento esiste un capitolo di 500 euro da destinare ad una specifica associazione che crea un disavanzo, e che quindi durante la votazione il gruppo stesso ha ritirato la voce nella proposta.
L’emendamento passa con 14 voti favorevoli, ma scoppia la polemica.
“Si sta creando un grave precedente” – dice il consigliere Buccheri, che annuncia l’invio dei documenti in Procura.
“Abbiamo votato un emendamento presentato durante l’approvazione di bilancio, dunque chiedo che la presidenza del consiglio riapra i termini per la presentazione degli emendamenti fino alle 20 di questa sera” – tuona il consigliere Castagnino.
L’Aula s’infiamma sul disegnare i limiti tra quella che può sembrare una modifica ad un emendamento e i piccoli errori sui quali è possibile chiudere un occhio, ad esempio gli errori di battitura.
Il consigliere Castagnino annuncia la volontà di mandare i documenti in Procura.
La presidenza non ritiene di prendere in considerazione la richiesta di riapertura dei termini per la presentazione degli emendamenti, “si prenderanno le loro responsabilità” – commenta Castagnino.
E così, nonostante la tensione in Aula, si va avanti.
Di Mauro si scalda, prende parola e dichiara: “Siamo qui da questa mattina alle 10 per votare emendamenti che non possono essere applicati, un po’ per mancanza di copertura economica, ma soprattutto perché stiamo approvando un bilancio di previsione 2018 al 22 dicembre 2018. A questo punto stiamo perdendo tempo, passiamo direttamente al bilancio”.
Intanto gli equilibri scricchiolano con una rottura aperta tra Castagnino e Basile, entrambi nel gruppo Siracusa protagonista per Vinciullo.
“Rimango all’interno del partito, ma non condivido i modi del capogruppo Castagnino” – dichiara Basile a Siracusa Post. Disaccordi anche tra i consiglieri in quota Italia con Zappalà che sembra non essere troppo apprezzato dagli altri. All’interno del Movimento 5 stelle, dopo un periodo di freddo, sembra tornato il sereno.
Alle ore 19 si discute l’emendamento numero 30, l’obiettivo degli oltre 120 emendamenti da discutere è ancora lontano. Intorno alle 20 cade il numero legale, si torna in Aula domani alle 10.
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