Fortificare la presenza della Regione all’interno della società Ias per salvare ambiente e lavoro. E’ questo in estrema sintesi il messaggio lanciato dall’on. Vincenzo Vinciullo in una nota. La partecipazione della Regione è pari al 64,4%, spiega, il resto è diviso tra Priolo Servizi. L’1% sarebbe giusto cederlo al Comune, sempre secondo Vinciullo.
“Nello stesso tempo – dichiara Vinciullo – i debiti che l’IAS ha nei confronti della Regione ammontano a oltre 2.800.000 euro, somme che, pare di capire, non c’è la volontà di versare nelle casse regionali e che di fatto mettono l’IAS in una condizione di incompatibilità con la Regione stessa, in quanto l’ex Consorzio ASI di Siracusa ha dato mandato ad un legale di recuperare le somme ad oggi non versate”.
E quindi lancia una proposta: “Che il capitale della Regione superi l’80%, cioè, i soci, non essendo nelle condizioni di versare alla Regione quanto dovuto, possono, anzi devono, cedere le proprie azioni alla Regione stessa, la quale Regione, avendo una partecipazione superiore all’80%, così come prevede la legge, può gestire direttamente l’impianto senza necessità di andare in gara, in quanto in questo caso trattasi di società quasi del tutto controllata dalla Regione, rimanendo gli altri soci solo a titolo di soci utenti”.
“Come dicevamo, ha continuato l’On. Vinciullo, per risanare i debiti che l’IAS ha nei confronti della Regione, per inciso ex Consorzio ASI di Siracusa e IRSAP, si deve innalzare la presenza della Regione, attraverso le sue controllate, di oltre l’80%, in questo modo troverebbe applicazione il comma 1 lettera b) del D.Lgs. 50/2016 “Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture” in modo da considerare la gestione del servizio di depurazione dell’impianto di Priolo quale appalto escluso, nel rispetto della legge appena citata. Per fare tutto ciò, bastano i sei mesi di proroga, in quanto non occorre ricordare a nessuno che il valore delle azioni IAS è già fissato e che i beni che IAS utilizza sono tutti di proprietà della Regione, attraverso le sue controllate”.
E infine conclude: “Di conseguenza, ha concluso l’On. Vinciullo, invito il Presidente della Società e l’Assemblea dei soci a velocizzare il percorso di ampliamento della partecipazione della Regione, oppure a pagare alla Regione quanto dovuto e di applicare la norma sulla riduzione dei componenti del Consiglio di Amministrazione, anche in questo caso nel rispetto della norma sulle società che, ancorché per azioni, sono controllate in modo maggioritario dalla Regione Siciliana, ricordando sempre che l’unica società che, ad oggi, non ha applicato la norma regionale è proprio l’IAS, che pure si permette il lusso di non pagare quanto dovuto alla Regione e quindi ai siciliani”.