Com’è cambiato il mestiere dell’addetto stampa con Internet? Il giornalista-comunicatore ha dovuto adeguare metodologie e strumenti non solo alle nuove tecnologie ma, più in particolare, è stato costretto a valutare l’impatto dei social sulla diffusione delle notizie. Oggi la cosiddetta intermediazione tra azienda e consumatori, tra personaggio e pubblico, tra politici ed elettori, utilizza canali spesso poco “controllabili” da un ufficio stampa rimasto ancorato a vecchi schemi. Non è cambiata la professione, che, anzi, dalle nuove tecnologie ha avuto molti vantaggi, ma si è modificato il modo di operare, è mutato il sistema di comunicazione, si è trasformato il metodo di approccio alla cosiddetta “notizia” che deve essere veicolata e diffusa nella maniera più ampia possibile.
Questo libro, dunque, è uno strumento di lavoro utile per chi già opera nel mondo degli uffici comunicazione, ma soprattutto costituisce un’ottima guida per i giovani che sono attratti dal mondo delle pubbliche relazioni. Sono svelati molti “trucchi” del mestiere e messe in evidenza le trappole da evitare, i consigli per comunicare in modo appropriato, nonché i suggerimenti per evitare disastri o brutte figure, che, inevitabilmente, guastano in modo irreparabile il rapporto di fiducia che si instaura tra ufficio stampa e ente/azienda/personaggio che ad esso si poggia per le relazioni con la stampa. Più che un manuale, un brillante racconto di come va fatto il lavoro di comunicazione, che si legge tutto d’un fiato lasciando, però, al lettore – futuro comunicatore – molti consigli di cui fare tesoro.
Completano l’opera le storie di successo di cinque giornalisti (Federico Fabretti, Lorenzo Falciai, Angelo Fallico, Giuseppe Sapienza e Toi Bianca) che raccontano in che modo è mutata la professione dell’addetto stampa, ma soprattutto come si diventa i top della comunicazione di grandi realtà imprenditoriali, economiche ed istituzionali.
In appendice, inoltre, tutte le leggi sulla professione giornalistica e gli uffici stampa.
L’AUTORE
(Siracusa, 1960) giornalista professionista, ha sin qui svolto l’intera vita professionale alla “Gazzetta del Sud” dove è entrato nel 1988 (da ultimo caposervizio della redazione di Reggio Calabria). Alla professione giornalistica ha affiancato un’intensa attività di scrittore che lo ha portato a pubblicare svariati libri. Molti di questi sono legati a vicende di cronaca relative al territorio nel quale ha operato – occupandosi di “nera” e “giudiziaria” – e seguendo i principali avvenimenti di rilievo nazionale essendo stato anche corrispondente da Siracusa, per oltre vent’anni, dell’agenzia ANSA. Ha collaborato con diverse trasmissioni televisive di infotainment sia per la Rai che per Mediaset.
Molto attivo anche nel campo della formazione: ha curato incontri seminariali nell’ambito di percorsi post laurea e master dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria; ha collaborato con la cattedra di sociologia della comunicazione dell’Università per stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria; svolge attività di formazione per gli aspiranti pubblicisti nel corso degli incontri promossi dall’Ordine dei giornalisti di Sicilia.
Per la sua attività giornalistica e di scrittore ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra i quali una menzione d’onore nel 1994 al Premio cronista dell’anno e una segnalazione speciale al Premio Saint Vincent di giornalismo nel 2000 (sezione libri).
Nel 2006 ha vinto il Premio giornalismo, sezione comunicazione non profit, per la realizzazione di una serie di spot video a sostegno delle attività delle associazioni antiracket siracusane.
L’esperienza e la competenza di giornalista e comunicatore di Aldo Mantineo emergono da questo “non-manuale” che insegna i trucchi del mestiere ai giovani aspiranti press relations manager. È un piacevole viaggio alla scoperta di una professione che richiede grande disponibilità e sacrifici personali (non ci sono orari) ma promette ottimi risultati e assicura, spesso, grandi soddisfazioni.
Il lavoro dell’ufficio stampa è fatto di relazioni, di intuito, ma anche di buone capacità di gestire, quando capita, situazioni difficili in grado di far sfumare in un attimo immagini positive consolidate. I destinatari principali sono altri giornalisti, che devono intermediare il messaggio che finirà sotto gli occhi dei lettori su stampa, tv, internet, se non finisce prima nel cestino del desktop per mancanza di appeal.