Fanno discutere e tanto le dimissioni dalla giunta comunale di Siracusa da parte di di Fabio Moschella.
Articolato e puntuale arriva l’intervento di Salvo Baio, componente della Direzione provinciale del Pd: “Dal Partito democratico – afferma – un freddo comunicato per prendere atto delle dimissioni di Moschella e dare piena solidarietà al sindaco Italia, il quale ha archiviato, con un formale ringraziamento al suo ormai ex assessore, il”caso”. Il che legittima il sospetto dello stesso Moschella secondo cui il rimpasto della giunta lo vedeva in uscita, con l’assenso del Pd. Solo un anno fa, Moschella è stato il candidato a sindaco del Pd, ora è rimasto solo.
Nella lettera di dimissioni – aggiunge Baio – Moschella parla della giunta come di una nave senza nocchiero in un mare in tempesta, di una giunta chiusa nei tecnicismi, che non percepisce il malessere della gente, di una amministrazione priva di una visione dello sviluppo e imbrigliata da una logica autoreferenziale. Si tratta di accuse forti – evidenzia Baio – che meriterebbero una seria riflessione nel centrosinistra, come la meriterebbe la severa presa di posizione di Lealtà e Condivisione, prontamente rimossa. Riflessione che non ci sarà – accusa Baio – sia per la refrattarietà alle critiche di Palazzo Vermexio e sia perché le dimissioni di Moschella liberano un posto, agevolando il puzzle del rimpasto e le aspettative sottese di pezzi della politica, Pd compreso.
Il limite della lettera di Fabio Moschella – prosegue – è l’assenza di accenni autocritici. Il suo disagio è sincero e non nasce da calcoli meschini o da invidie, ma non doveva aspettare tanto tempo per esternarlo. Occasioni per correggere la rotta, per puntare i piedi contrastando l’adozione di alcuni atti della giunta non ne sono mancate. Credo inoltre che avrebbe dovuto tenere aperto il collegamento con il Pd, nonostante la crisi in cui esso si trova.
Il sindaco Italia deve stare ben attento al modo in cui affronterà il rimpasto. Spero di sbagliarmi – conclude – ma ho l’impressione che non ci sarà alcuna discontinuità nelle scelte e che prevarranno le alchimie e la logica della vecchia politica pur di conservare e consolidare il potere”.