Studio, lavoro, salute. Possono essere tanti i motivi per cui i Siracusani scelgono di abbandonare la città. Un posto incantevole, ricco di storia, cultura e fascino. Qualcuno la considera una città poco giovanile, altri la considerano troppo chiassosa, qualcuno si affatica tutto il giorno tra una cosa e l’altra, qualcun altro si annoai e non riesce a trovare lavoro. In tanti si vedono costretti ad abbandonarla per motivi di studio, tradendola con la vicina Catania, in tantissimi espatriano ma poi la rimpiangono.
Secondo un’attenta analisi dei dati, forniti dall’Ufficio Anagrafe di Siracusa, i residenti (esclusi extracomunitari) al 31 dicembre 2015 sono 122.381, mentre al 31 dicembre 2016 il numero si ferma a 122.176.
In breve, in un anno, il capoluogo aretuseo ha perso all’incirca 205 Siracusani, un dato non allarmante, ma sicuramente indice di una tendenza. Di un malessere sociale oppure economico non è dato sapere.
A fronte di questo piccolo esodo diminuisce anche il numero di nascita, ma solo tra Siracusani doc, perchè per gli extracomunitari il numero di nati nel 2015 e nel 2016 è identico: 50.
Gli autoctoni invece registrano una contrazione di 47 nascite: 837 nel 2015 contro 790 nel 2016.
Insomma, la domanda sorge spontanea: verso che direzione si sta andando?
E’ una città che non riesce a tenere i cervelli “in casa”? Sarà una città “vecchia”? I numeri sicuramente vanno in questa direzione.
Dalle voci che circolano per la città le lamentele sarebbero tante: molti giovani a spasso, tanti sogni chiusi nel fatidico cassetto che chiedono di essere presi in considerazione, qualcuno allude a un sistema troppo corrotto in città e poco meritocratico. Poi c’è chi non apprezza neanche le cose belle su cui non bisogna neanche discutere, perchè ci sono, esistono e si devono solo vivere.
Insomma il tempo ci dirà che veste avrà Siracusa, alle lamentele ardua sentenza.
