Lo spettacolo teatrale, “Appello ai liberi e forti”, nell’adattamento di Francesco Failla, la regia di Salvo Bitonti e le musiche di Dario Arcidiacono sarà rappresentato sabato 14 settembre, con inizio alle ore 20.30, nel cortile dell’Arcivescovado in piazza Duomo a Siracusa.
A interpretare don Luigi Sturzo in un monologo intimo, tra ricordi e riflessioni, è l’attore siracusano Sebastiano Lo Monaco. La serata sarà introdotta dal magistrato Gaspare Sturzo, pronipote di don Luigi e presidente del Ciss, Centro Internazionale Studi Don Sturzo, e dall’avv. Pucci Piccione.
“Dopo averlo studiato da qualche anno credo che il pensiero di don Sturzo sia uno dei più contemporanei proprio rispetto all’attualità che stiamo vivendo – ha detto Sebastiano Lo Monaco -. Sturzo cento anni fa parlava di libertà dei mari, di immigrazione e accoglienza, di mancanza assoluta di differenze tra etnia, di una sola razza creata da Dio. Ed ancora di riportare Cristo nella politica, di fare della politica non una ‘cosa sporca’ diceva, ma ‘un dono d’amore’. Sono parole scritte da un profeta e nascono in quel momento in cui le pronuncio”.
L’appello a tutti gli uomini liberi e forti venne proclamato il 18 gennaio del 1919 dall’albergo Santa Chiara a Roma. Nelle parole di don Sturzo si ritrova la giustizia sociale, l’onestà in politica, le buone pratiche, contro il dilettantismo e il superficialismo.
Lo spettacolo, ingresso libero. Sul palco sono disposti i mobili simili a quelli che arredavano le due stanze presso il Convento delle Canossiane a Roma in cui don Sturzo visse dal 1946 alla morte nel 1959: la macchina da scrivere Olivetti, la scrivania, l’attaccapanni, la sua sedia e una poltrona dove il sacerdote leggeva.