Sveglia, latte, caffè, lavoro, e poi.. ssshhh. Tutto si blocca, perchè oggi è il 14 febbraio. In tutto il mondo le donne si fermano per 3 minuti per ballare tutte insieme contro la violenza. Un unico urlo sulle note del brano Break the chain (Rompi le catene). E’ la più grande azione collettiva della storia dell’umanità, nata nel 2013, giunge a Siracusa oggi per la terza edizione. L’iniziativa è stata organizzata e curata dal Comitato Attivisti Siracusani, referente Salvatore Russo, in collaborazione con la Rete Centri Antiviolenza di Siracusa, presidente Daniela La Runa. Simbolicamente, l’evento si è svolto prima nella piazzetta dedicata alle vittime di femminicidio, zona pizzuta, e nel pomeriggio in un centro commerciale.
E’ una danza semplice, fatta di pochi passi e pochi gesti, ma molto simbolici. Tutto inizia con un risvegliamento muscolare, che ciascuna può ballare liberamente, ma che rappresenta il ritorno alla vita, l’attimo in cui apri gli occhi e ti rendi conto di essere vittima di violenza, fisica o psicologica che sia. Dunque la danza entra nel vivo. Il testo ricorda a tutte che prima che maestre, madri, casalinghe, la cosa importante è ricordarsi di essere donne. Menti pensanti, libere, prima che un ruolo, siamo la nostra essenza.
E allora balla, salta, solleva le braccia al cielo e rompi le catene delle violenza.