E’ deciso ad andare fino in fondo Francesco Italia, quasi ex sindaco di Siracusa, nel ricorso vinto a metà da Ezechia Paolo Reale, ex candidato sindaco. Di poche ore fa la notizia dell’accoglienza parziale del ricorso presentato al Tar di Catania, da Reale, a seguito delle scorse elezioni amministrative, quando quest’ultimo non diventò primo cittadino per una manciata di voti.
Reale, dal primo momento, si è appellato alla “scheda ballerina” cioè introdotta nell’urna in un secondo momento.
Da quel famoso 10 giugno 2018 ad oggi sono stati mesi, giorni e ore convulse fino a ieri, fino alla notizia ufficiale. Dai documenti si evince che le irregolarità sono state tante, si parla di una mancanza di trasparenza. Questo ha portato ad annullare le operazioni elettorali in nove sezioni, annullata la proclamazione del sindaco Francesco Italia, e ritorno alle urne nelle nove sezioni (sez. 14 – 20 – 46 – 61 – 75 – 95 – 99 – 116 – 123).
“Nel ricorso introduttivo parte ricorrente deduce i seguenti vizi: – si legge nella sentenza – Violazione falsa ed erronea applicazione degli artt. 31, 36, 37 e 48 del t.u. reg. n. 3/1960 e della corrispondente normativa statale (artt. 47-53-54-68 d.p.r. n. 570/1960); Violazione dei principi in materia di trasparenza e regolarità delle operazioni elettorali, nonché di genuinità del risultato elettorale; Eccesso di potere per errore nei presupposti; Difetto di motivazione e carenza di istruttoria; Contraddittorietà ed illogicità manifesta; Violazione del principio della imparzialità e trasparenza dell’azione amministrativa e di quello della par condicio; Sviamento di potere.”
Proprio ieri sera, durante la manifestazione in piazza delle Sardine siracusane, Francesco Italia ha confermato la notizia già nell’aria da tempo: presentare ricorso al Cga.
Con ogni probabilità l’intenzione è quella di chiedere una sospensiva, e quindi congelare gli effetti della sentenza pubblicata ieri, e contestualmente ricorrere al Cga.
La domanda che tutti si pongono è: adesso cosa succede? Di norma dovrebbe essere nominato un commissario dalla Regione siciliana, chiamato ad amministrare al posto di sindaco e giunta. Ma tutto è nel campo dell’ipotesi all’interno di una vicenda che non ha precedenti nella storia ed è ancora tutta da scrivere. Da non sottovalutare i vuoti che ha lasciato la sentenza del Tar, tipo: e il consiglio comunale? si vota due volte, primo turno e ballottaggio? e se cambia il disegno in Aula gli atti prodotti fino ad oggi sono validi?