Il bilancio al’Ars non è stato approvato perchè sarebbero in arrivo 100 milioni di euro per le ex Province regionali. A spiegarlo è il deputato regionale Vincenzo Vinciullo. La somma, secondo l’onorevole, è frutto di incontri e dialoghi con l’assessore Baccei, all’interno dei quali rientra anche la revisione delle aliquote Iva che verranno lasciate in Sicilia dallo Stato.
“Una prima revisione – dichiara Vinciullo – di questi accordi leonini, dunque, che lo Stato ha pensato di imporre alle Province, che sono oggetto di continue concertazioni e riunioni romane con i vari dicasteri e con il Ministro delle Regioni Enrico Costa, a cui, anche in considerazione della stessa militanza partitica, ho chiesto un maggiore impegno e una maggiore attenzione per la Sicilia, che rischiava di essere oggetto solo di “occhiuta rapina” da parte dello Stato, che rifiutava di esercitare la funzione anche di madre benevola nei confronti della nostra Isola che, invece, ha concluso l’On. Vinciullo, è alquanto generosa in versamenti di imposte nei confronti dello Stato”.
Ma la soddisfazione di Vinciullo stamattina è tanta, anche perchè il Consiglio dei Ministri non ha impugnato la Legge regionale sulla stabilizzazione dei precari. Questo vuol dire che i precari siciliani, già stabilizzati nel dicembre 2016, adesso potranno vedere la formalizzazione definitiva del loro iter procedurale.
“‘I nemici della cuntitizza’, – dice provocatoriamente Vinciullo – che si erano scatenati contro la norma e, in modo particolare, contro di me, asserendo la non fondatezza giuridica, se non altro, della legge, adesso dovranno mettere in tasca i loro fazzoletti grondanti di lacrime e riconoscere che, ancora una volta, le norme che possano dalla Commissione Bilancio non vengono impugnate dal Governo nazionale, a dimostrazione dell’attenzione con la quale ogni provvedimento viene approvato in Seconda Commissione”.
“Sono soddisfatto – prosegue Vinciullo – e anche orgoglioso di avere contribuito a scrivere una delle pagine più belle della storia del Parlamento Siciliano, la stagione che dà dignità al lavoro, la stagione che dà certezza al lavoro, la stagione che riconosce diritti al lavoro”.
“L’amarezza provata nei giorni successivi all’approvazione della legge svanisce di fronte a questo ennesimo riconoscimento da parte del Consiglio dei Ministri, a riprova che – conclude – il Parlamento Siciliano, quando vuole, sa operare nell’interesse della Sicilia”.