Ci si aspettava un calo di adesioni al Partito democratico in seguito alla famosa spaccatura che ha visto fuoriuscire dal PD una consistente parte di elettori. Ma così non è stato: quest’anno nel capoluogo aretuseo sono state contate oltre 1000 tessere (poco più di 800 l’anno scorso), mentre in tutta la provincia il numero si attesta appena sotto le 4000. L’incremento percentuale nel 2017, rispetto al 2016, è del 20%.
L’analisi è stata condotta su dati parziali e ancora non ufficiali, ma a partire da questi numeri si può iniziare a ragionare sul più discusso partito politico a Siracusa e non solo.
Un dato in linea con la popolazione – spiega a Siracusa Post il segretario cittadino, Marco Monterosso.
Un commento in netta collisione con le dichiarazioni lasciate qualche giorno fa dal deputato Pippo Zappulla, adesso membro dei Democratici Progressisti. Elefantiasi politica, ecco in due parole le accuse alla quali Monterosso replica così
Il tesseramento è andato bene grazie all’impegno dei volontari e di Giancarlo Garozzo. Il dato non è in contrasto con il territorio, perchè su una popolazione di 120mila abitanti, soltanto l’1% è tesserato al Pd. Mi sembra un buon risultato sì, ma non esagerato. Questo vuol dire che nonostante tutto c’è ancora voglia di partecipazione per il bene di questa città. Peraltro per ogni circolo c’erano 4 persone a vigilare, e io mi fido delle persone di cui mi circondo
Tasto dolente: la direzione cittadina cominciata tempo fa e ancora non conclusa.
I rimproveri del partito nei confronti del sindaco, che si è sempre poco occupato del Pd, non si possono certo spegnere con l’impegno nel tesseramento. La direzione è rimasta in stand by semplicemente per questioni di tempo. Il Pd sta affrontando le dimissioni di Renzi, una guerra interna in vista del congresso, qui a Siracusa le nostre energie sono state assorbite da 4000 tessere. Insomma, dateci un po’ di respiro
Dalle ultime notizie pare che il sindaco finalmente si fosse deciso ad azzerare la Giunta, richiesta peraltro avanzata dal partito già in passato ma sempre ignorata.
L’obiettivo non è l’azzeramento. Questo potrebbe essere solo un mezzo per riconquistare la fiducia dell’opinione pubblica, o almeno dare un segnale
E infine l’ultimo pezzo del puzzle: Simona Princiotta. La consigliera ha una storia particolare: sempre in aperta guerra col Partito, adesso stava aspettando il verdetto del Pd nei suoi confronti dopo la richiesta di alcuni consiglieri di maggioranza di buttarla fuori.
A quanto pare il ricorso non ha più valore, e non solo quello della Princiotta. Sulle motivazioni possiamo fornire due versioni: la Princiotta non ha rinnovato la tessera, alcuni dei componenti della Commissione di Garanzia non hanno rinnovato la tessera.
Chiacchiere a parte, sembra scongiurato il caso della prima espulsione dal Pd in Italia. Adesso è tempo di elezioni, il 2018 è vicino. Il congresso ancor di più.