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Il segretario nazionale Piazzoni a Siracusa: “Gender a scuola? Niente paura”

Il segretario nazionale Piazzoni a Siracusa: "Gender a scuola? Niente paura"

E’ stato ospite a Siracusa il segretario nazionale di Arcigay, Gabriele Piazzoni. Originario di Cremona, è in carica da un paio d’anni e fin dal primo momento della sua elezione ha portato alto il valore dell’uguaglianza. Noi di Siracusa Post l’abbiamo beccato durante un incontro con l’associazione locale per discutere del Gay Pride, evento che si preannuncia molto diverso dagli altri anni, molto più in grande e con ospiti big molto più big degli anni passati.
A Gabriele Piazzoni abbiamo sottoposto la polemica nata a Siracusa dal progetto di Arcigay Siracusa, “Scuola arcobaleno”.

C’è sempre una resistenza in Italia nei confronti di qualsiasi tipo di diversità, però non bisogna averne paura – ha dichiarato Piazzoni – I progetti di Arcigay nelle scuole non sono finalizzati a orientare i ragazzi sessualmente, ma sono nati per combattere bullismo e discriminazioni. Nelle scuole nascono i cittadini del domani, e proprio da questa istituzione dobbiamo ripartire per creare una società più accogliente e inclusiva. Le preoccupazioni mosse da una parte della politica sono inutili e strumentali. Il messaggio che vogliamo lanciare agli studenti è uno e uno solo: rispettarsi a prescindere dall’orientamento sessuale, dal genere e da qualsiasi altra forma di diversità

Spente così, con poche parole, le accuse ‘bollenti’ di alcuni politici siracusani che pochi giorni fa, a mezzo stampa, puntavano il dito contro Arcigay Siracusa accusando il presidente Armando Caravini di scavalcare il ruolo dei genitori nell’educazione dei figli. A onor del vero, qui a Siracusa sono stati gli studenti a chiedere il supporto di Arcigay nelle scuole, e forte di questa richiesta Caravini aveva rimarcato con forza la volontà di non fermarsi nel progetto.
La cosa che spaventa è la famosa e sbugiardata teoria Gender. Esiste, non esiste? Il Miur ha sentenziato che non è mai esistita. Su Siracusa Post avevamo spiegato in un recente articolo che

Siamo tutti uguali. Donne o uomini abbiamo tutti gli stessi diritti e gli stessi doveri. Indipendentemente dall’organo genitale che ci ha donato la natura dentro, abbiamo un lato umano che possiamo tranquillamente fare uscire. L’uomo anche se piange o indossa un indumento di colore rosa, non sarà meno virile. Sarà semplicemente un uomo vestito di rosa, anche perchè la virilità è un concetto che deriva da un costrutto sociale. La donna può ambire a qualsiasi tipo di lavoro, ai più alti incarichi, perchè ha le stesse capacità dell’uomo. Se una donna è molto socievole oppure non ama indossare gonne o vestiti, questo non vuol dire che sia facile o meno femminile, per lo stesso motivo dell’uomo ma al contrario. I giocattoli non sono nient’altro che oggetti che possono usare tutti per divertirsi. E non succede nulla se una bambina gioca con le macchinine o un bambino gioca con le bambole. Si sta solo giocando

Ma si potrebbero aggiungere tante cose: le donne non sono soggetti più deboli dell’uomo, non detengono necessariamente il ruolo di cura, possono non avere l’istinto materno, se guadagnano più del compagno questa non deve essere una mortificazione per il ‘lui’ di turno ecc ecc. Insomma, cose normali ma che in Italia sembrano aliene.
Il segretario nazionale risponde in maniera secca al fantasma Teoria Gender

La teoria Gender è un costrutto nato dalla parte più retrograda della società. La paura è quello che noi proviamo a confondere l’orientamento sessuale dei ragazzi? Ebbene, noi non lo facciamo e non l’abbiamo mai fatto. Noi portiamo avanti solo il principio di rispetto

E infine uno sguardo verso il futuro: le adozioni per coppie omosessuali.

La stepchild adoption è stata la grande mancata della legge Cirinnà, ma adesso puntiamo a un riordino complessivo delle legge sull’adozione per qualsiasi tipo di coppia. Non possiamo più permetterci discriminazioni tra famiglie omosessuali e eterosessuali