Conosce bene la Sicilia e il territorio siracusano e dalle sue parole si evince un amore e un’ammirazione incondizionati per questo territorio. E’ Ray Bondin, ambasciatore Unesco Delegato Permanente di Malta e Direttore dell”Ufficio Programmi Internazionali dell’Unione Europea presso Heritage Malta, che ieri ha partecipato ad una conversazione su Malta e Sicilia, organizzato dall’Associazione Ama Ortigia. Insieme a lui Fabio Granata, già Assessore Regionale ai Beni Culturali e attualmente Direttore del Distretto Turistico Culturale del Sud Est.
L’incontro è stato l’occasione per discutere di prospettive di sviluppo turistico in un territorio che presenta una stratificazione storico-culturale come pochi al mondo. Da qui l’intervista esclusiva che Bondin ha concesso a Siracusapost.
Qual è l’immagine turistica di Siracusa oggi?
Siracusa ha le carte in regola per essere la capitale turistica della Sicilia. E lo dico con convinzione. Oggi il punto di riferimento per la Sicilia è Taormina, ma non è assolutamente corretto. Taormina – insiste – non ha sapore siciliano come Siracusa. Eppure i turisti bypassano luoghi come il Val di Noto per andare a Taormina. Questo è assolutamente impensabile e vuol dire che c’è ancora qualcosa che non va nel sistema, nella costruzione del prodotto turistico.
Quali sono gli interventi da mettere in campo?
Tante cose sono state fatte, è innegabile. Ma tante altre mancano all’appello: innanzitutto l’informazione su internet sui luoghi incantevoli del territorio siracusano. Su wikipedia inglese, se si cercano informazioni su Ortigia, si trovano solo poche righe. Questo è controproducente in un’era in cui l’informazione sul web è fondamentale. Il turista poi deve poter trovare tante cose da fare per decidere di soggiornare più a lungo e per tutto l’anno a Siracusa. Non è possibile trovare aperto e visitabile solo il Duomo, mentre tutte le altre chiese rimangono chiuse e dove per vedere il Caravaggio si deve aspettare le 10 del mattino. Ma soprattutto – continua – si deve fare rete tra i diversi siti: i turisti devono far capo a Siracusa e da lì spostarsi verso le altre località del prezioso Val di Noto.
Manca dunque la collaborazione tra i diversi siti del territorio?
Manca la sinergia e questa è la dimostrazione che il campanilismo è controproduttivo. E poi si deve cambiare tipo di intervento: sulla scorta di quello che è stato fatto a Malta, anche qui si dovrebbe costituire un’authority sul turismo, della quale dovrebbero essere chiamati a far parte gli operatori del settore, perché sono loro hanno il polso della situazione e che, nel nome della collaborazione, dovrebbero decidere le strategie più idonee per promuovere il territorio.
A Bondin ha fatto eco Fabio Granata, secondo il quale Siracusa non è morta e non è in decadenza, ma che per attirare i “viaggiatori” bisogna lavorare sull’accrescimento della consapevolezza culturale che i siracusani devono avere del proprio territorio e delle immense ricchezze che custodisce.