“Le modifiche al codice degli appalti hanno liberalizzato supersfruttamento e adesso siamo di fronte a una tsunami che produrrà, con la sua onda d’urto, licenziamenti che peseranno sui lavoratori degli appalti i più deboli, i più precari e sotto ricatto”.
A lanciare l’allarme è Antonio Recano, segretario provinciale della Fiom Cgil, secondo il quale “lo sblocco dei licenziamenti a partire da luglio rappresenterebbe la vittoria dell’offensiva aziendale. Nel Petrolchimico di Priolo – continua – chi pagherà le conseguenze di questa ristrutturazione sono
i lavoratori precari, quelli con ridotte capacità fisiche, quei lavoratori che rivendicano rispetto e diritti. Occorre alzare un argine – spiega – attraverso uno sciopero generale vero, uno sciopero che rivendichi il blocco dei licenziamenti, occorre un protagonismo operaio che non si occupi della formazione della ricchezza, bensì della sua redistribuzione sotto forma di salari e diritti sociali. Ma per – conclude Recano – questo occorre un allargamento del fronte di lotta, occorre una proposta chiara di unità d’azione che metta tutti i soggetti sociale di fronte alle proprie responsabilità”.
