“Il bando per la gestione idrica del Comune di Siracusa presenta alcune incongruenze e disattenzioni che, se viste nell’insieme, rischiano di renderlo più un disincentivo agli investimenti che un’opportunità per la città.” A pensarla così è il deputato regionale di Italia Viva, Giovanni Cafeo, segretario della III Commissione Ars Attività Produttive.
“Non mi riferisco in particolare alla tanto discussa clausola sociale – spiega – che, seppur presente nel bando come atto dovuto secondo il codice degli appalti, non garantisce comunque l’assunzione di tutta la forza lavoro attualmente in capo al gestore, ma più in generale all’intera impostazione del bando, incentrato non sugli investimenti e sull’ammodernamento della rete ma sull’erogazione dei servizi.
Su un massimo di 75 punti assegnabili – aggiunge – soltanto una decina riferiscono a nuovi investimenti, mentre il resto del punteggio sembra voler premiare non un gestore che con spirito imprenditoriale decide di puntare a migliorare impianti e condotte, ma chi si impegna a svolgere il semplice ruolo di erogatore di servizi, provvedendo in caso di guasti ai soliti interventi emergenziali di tappatura delle falle”.
Elementi che, secondo Cafeo, insieme alla durata dell’affidamento (due anni con possibilità di proroga) disincentiverebbero la partecipazione al bando e qualunque velleità di investimento serio sulla rete, che, secondo il parlamentare regionale rappresenta la reale necessità.
“Riteniamo pertanto – conclude Cafeo – sia utile ripensare l’impostazione del bando, ritirando in autotutela quello attuale, anche al fine di evitare gli inevitabili contenziosi le cui conseguenze, come sempre, ricadrebbero sulla qualità del servizio e quindi sugli stessi cittadini”.
