Il plesso di via Clatabiano dell’XI istituto comprensivo Archia di Siracusa da oggi porta il nome di “Eligia Ardita e Giulia”, madre e figlia, vittime di femminicidio il 19 gennaio del 2015. Una scuola che si trova proprio davanti la casa in cui si è consumato il delitto, quella scuola che Eligia, incinta di Giulia, voleva diventasse la scuola di sua figlia dall’asilo alle medie.
Oggi pomeriggio una cerimonia sobria, organizzata dalla prefettura, che ha visto la presenza del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, del presidente della Regione, Nello Musumeci, del sindaco Francesco Italia, delle autorità militari e di rappresentanti della deputazione nazionale e regionale della provincia di Siracusa.
L’iter istruttorio per la denominazione della scuola si è concluso il 22 giugno scorso con l’adozione del decreto con cui il Prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto, ha condiviso la volontà dell’Istituzione scolastica e dell’amministrazione comunale. Oggi la scopertura della targa posta all’ingresso della scuola, a presente e futura memoria di quanto accaduto a due vittime innocenti.
Un altro momento simbolico è stato l’omaggio di fiori portati dai bimbi della scuola dell’infanzia e deposti sulla panchina rossa che si trova nel piazzale interno della scuola.
Poi gli interventi istituzionali: dalla dirigente scolastica, Salvatrice Nicosia, al sindaco Italia, al presidente della Regione, Musumeci, tutti hanno ribadito la necessità e l’importanza della prevenzione nell’opera di contrasto alla terribile piaga dei femminicidi, cominciando dal lavoro di sensibilizzazione da portare avanti proprio nelle scuole, a partire dagli alunni più piccoli.
Quindi la sorella di Eligia, Luisa Ardita, ha riferito, parlando in prima persona, come se fosse Eligia, i sacrifici, i sogni e gli obiettivi raggiunti nelle sua breve vita.
A fare da cornice nel corso della cerimonia gli studenti del XIV istituto comprensivo Wojtyla che hanno eseguito l’Inno d’Italia, il coro dell’istituto Archia, che, alla fine, insieme agli studenti del Verga di Canicattini Bagni e del Fermi di Siracusa hanno dato lettura di alcuni brani sul tema del femminicidio. Un tema sul quale si è soffermata alla fine il ministro Lamorgese, evidenziando come si contano ancora troppe donne che muoiono per mano di chi diceva di amarle e quanto sia importante denunciare. Per vedere la VIDEOINTERVISTA CLICCA QUI