Donne ribelli che seguono solo il potere della musica in una sorta di trance che travolge tutto e tutti, guidate da Dioniso, dio-donna seduttivo e vendicativo: sono le Baccanti di Euripide al debutto ieri sera al Teatro Greco di Siracusa per la regia di Carlus Padrissa, uno dei fondatori della compagnia catalana La Fura dels Baus.
A dominare la scena sono leve, gru, funi e carrucole, il Deus ex machina, che solleva attori e attrici del coro, dando vita a balli e acrobazie sospesi in aria con coreografie sorprendenti. Ma la sorpresa è dietro l’angolo in ogni momento della rappresentazione con le baccanti, abbigliate da attiviste femministe, che sbucano da ogni parte, scendendo anche dai gradoni del teatro e coinvolgendo da vicino gli spettatori.
La musica accompagna la lotta di queste donne per la libertà che significa sconvolgimento di antichi equilibri e a guidarle c’è Dioniso, interpretato da Lucia Lavia, che con il suo arrivo cerca di ricondurre il popolo di Tebe alla fede negli dei e in tutti i loro riti, sostenendo di essere anche lui uno di loro e vendicandosi di coloro che lo hanno tradito.
Cadmo (Stefano Santospago) e l’indovino Tiresia (Antonella Fassari) celebrano anch’essi la potenza di Dioniso. L’unico ad opporsi e tentare il tutto per tutto è il re Penteo (Ivan Graziano).
Quando le donne si recano sul monte Citerone per celebrare i misteri di Bacco, Penteo, l’unico che ha cercato di opporsi alla follia ispirata da Dioniso, si lascia convincere dal dio a seguirlo, travestito da donna, sul monte. La madre di Penteo, Agave (Linda Gennari) e le baccanti in preda al delirio dionisiaco lo scambiano per un leone e lo sbranano. Tocca a suo padre Cadmo rivelarle quello che è accaduto.
La vendetta del dio è compiuta e la sfera dell’irrazionale ha il soppravvento.
A seguire la messa Marta Cartabia, ministro della Giustizia, l’ex presidente del Senato Pietro Grasso e l’attrice Lella Costa.
Lo spettacolo, grazie all’accordo di media partnership con Raicultura, sarà tramesso integralmente da Rai 5.