Sono sempre più in difficoltà nell’approvazione dei bilanci i Comuni siciliani. Situazione che ha visto il consiglio regionale dell’Anci lanciare una mobilitazione istituzionale a cui il Comune di Siracusa ha formalmente aderito attraverso una specifica delibera di giunta.
in Sicilia, ha rilevato l’Anci, si è progressivamente registrata un’impennata dei Comuni in dissesto, in predissesto e strutturalmente deficitari e, più in generale, si è verificata una imponente contrazione delle risorse da destinare alla spesa sociale e agli altri servizi essenziali.
Le ragioni della grave crisi economico-finanziaria dei Comuni siciliani vengono individuate nella costante diminuzione dei trasferimenti statali e regionali ed il ritardo nella loro erogazione che provoca, peraltro, una continua carenza di liquidità e conseguentemente il maturare di interessi passivi a carico del bilancio, per via del necessario ricorso all’anticipazione di tesoreria. “A questo – si legge nella delibera – si aggiungono i grossi limiti nel sistema di accertamento e riscossione dei tributi locali anche a causa dell’assoluta inefficacia di Riscossione Sicilia S.p.A. In questo momento di crisi pandemica – viene specificato – in particolare, si registra un forte rallentamento nella riscossione dei crediti che costringe l’Ente a ricorrere sistematicamente all’anticipazione di tesoreria per onorare gli impegni assunti con i creditori e un maggiore accantonamento di somme al fondo crediti di dubbia esigibilità”.
Una situazione che rischia di travolgere anche il Comune di Siracusa: “L’Ente, dovendo rispettare gli obblighi previsti dalla normativa vigente – viene precisato nella delibera – ha approvato il bilancio di previsione 2021/2023 in equilibrio economico-finanziario, ma è consapevole che, in assenza di adeguate riforme normative, la condizione finanziaria dell’Ente tenderà ad aggravarsi”.
Da qui l’esigenza di chiedere l’avvio di un “confronto strutturato e duraturo tra Stato, Regione Siciliana ed Enti locali per affrontare le numerose
criticità”.