SERVIZIO SANITARIO PUBBLICO

Impotenza maschile, costretti a pagare per fare sesso con la propria moglie

Impotenza maschile, il servizio sanitario non pagherebbe più l'intervento

Tempi difficili per i maschi italiani e siciliani nella fattispecie, brutte notizie dal fronte sanitario. A quanto pare il Servizio Sanitario Italiano non considera più invalidante “l’impotenza maschile”. Fanalino di coda del Bel Paese, per costi e benefici in materia di salute, la Sicilia vanta il disavanzo maggiore nella Sanità italiana. Un buco da 230 milioni di euro, creato da sei aziende sanitarie, che adesso dovranno chiedere un Piano di rientro di una durata non superiore ai tre anni. Tradotto: nuovi tagli negli ospedali siciliani e nelle prestazioni sanitarie.
Tra i servizi che non sono erogati, considerando non invalidante chi ne è vittima, proprio l’impotenza maschile. Pochi ne parlano anche perché il problema è assai delicato e difficilmente ci sarà qualcuno che lo denuncia. A farlo invece sono gli andrologi che sempre più spesso assistono pazienti con un forte disagio da stress, con pericolose derive verso la depressione e non solo, costretti per chi se lo può permettere a pagare circa 10 mila euro per un intervento, solitamente fatto a Milano.
Abbiamo provato a chiamare l’Azienda Sanitaria Locale di Siracusa, ma da una settimana riceviamo solo risposte evasive e gentili dinieghi. Avevamo chiesto solamente di sapere se l’istallazione di una protesi peniena è prevista dal nostro servizio sanitario pubblico oppure no, che tipo di prestazioni sono previste, quanto si paga per la diagnosi del problema e quanta quantità di farmaco passa la “mutua”. Alcune semplici risposte. Invece sembra che sia praticamente impossibile contattare un dirigente sanitario.
Senza perderci d’animo abbiamo allora pensato di contattare l’assessorato regionale. Una cordialissima capo di gabinetto dell’Assessore alla sanità Baldassarre Guicciardi ci ha invitati a scrivere una mail mettendo nero su bianco nel dettaglio le nostre richieste. Detto fatto.
Naturalmente i tempi della cronaca non sono compatibili con quelli della burocrazia e dovendo fare il pezzo, per rispetto al lettore, lo avvertiamo che la nostra analisi potrebbe non essere imparziale ed oggettiva; non è dipeso da noi.
Al momento dunque, salvo precisazioni ufficiali, per la sanità siciliana, come quella del resto del Paese, non è un problema “invalidante” se un uomo non può più essere un uomo. Cosa di poco conto.
Ad aggravare la percezione del problema però ci pensano i numeri. Non si tratta solamente dei malati di tumore alla prostata ad avere per la maggiore il problema, ma anche parte dei diabetici cronicizzati dopo diversi anni di farmaci e diversi di coloro che utilizzano betabloccanti per regolare il battito cardiaco. Insomma, tra prostata, diabete e cuore, lasciamo a voi fare una statistica di quanti potrebbero essere coloro che manifestano disagi o problemi e non osano chiede, far sapere o denunciare.
Ma oltre al danno arriva anche la beffa. Il Servizio sanitario pubblico, una volta accertata la patologia, a tal proposito a Siracusa non sembra esserci l’ombra di un andrologo ma il tutto è delegato ad urologi, e pagato un ticket standard di 110 euro che non si sa per cosa, viene prescritta una terapia che prevede per avere un rapporto sessuale con un adiuvante una dose minima, a seconda della gravità, che va da 15mg a 40mg, e solo per sei mesi. Per farla breve una persona affetta da impotenza finito il periodo di terapia pubblico per sei mesi dove può con la dose prevista avere un rapporto sessuale mediamente al mese sarà costretto successivamente a pagare. Sesso a pagamento se si vuol avere una vita dignitosa e soddisfacente anche col proprio partner!
Se hai i soldi e ti puoi permettere l’impianto di una protesi ricominci vivere e riconquisti la tua dignità, se non disponi di contante ti fai un prestito e se purtroppo non hai la possibilità di avere garanzie bancarie ti attacchi!
Invitiamo pubblicamente gli organi preposti a darci una risposta ufficiale, in maniera che, se anche la nostra informazione fosse stata imparziale o non esatta, potremmo correggerla fornendo un servizio utile al cittadino. Grati a chi saprà fornirci ulteriori precisazioni.