sabato a piazza san giovanni

Siracusa, Sentinelle in Piedi per dire “no” a eutanasia e gender

Siracusa, Sentinelle in Piedi per dire "no" a eutanasia e gender

Vigilano dritte, in silenzio e ferme. Sono le Sentinelle in Piedi che anche a Siracusa vigileranno sulla società sabato 22 aprile alle 18 a Piazza San Giovanni.
La protesta stavolta è contro il ddl sulle fake news “chi stabilisce che una notizia sia falsa, esagerata o tendenziosa? Chi stabilisce dove e quando si tratta di una campagna d’odio?” – si legge in una nota.
Un bavaglio contro la libertà di espressione che le sentinelle combattono penetrando in silenzio nella coscienza collettiva. Ma non è finita qui. In questo periodo storico si stanno affrontando altre tematiche bollenti tra cui unioni civili, aborto e biotestamento. Tutti argomenti ai quali si contrappongono le sentinelle, e restando in piedi in silenzio vogliono esprimere la loro libertà di espressione, perchè – a detta loro – se i testi diventassero legge sarebbero un modo per minare questo diritto.
E poi arriva il capitolo sul Comune che ha aderito alla rete di Educare alle differenze: “un’altra discriminazione che non accetta le differenze tra uomo e donna e che svilisce la persona, impedendo la formazione della sua identità. – scrivono in una nota – Questa rete comprende un’associazione che propone di inserire i temi del transessualismo e dell’intersessualismo nelle scuole per bambini di 0-6 anni. Di questa rete fanno parte associazioni come: Anddoss assurta agli onori delle cronache per il doppio servizio tv del programma Le Iene, che ha mostrato come nei circoli affiliati si pratichino orge e prostituzione; Arcigay e Famiglie Arcobaleno che sostengono l’abominevole pratica dell’utero in affitto; Cassero Lgbt Center che promuove corsi di bondage e, durante la Quaresima di due anni fa, organizzò l’evento blasfemo Venerdì credici, in cui uomini seminudi, con una corona di spine in testa, mimavano atti sessuali imbracciando una croce; Circolo di Cultura Omosessuale «Mario Mieli», intitolato all’omonimo attivista gay, morto suicida nel 1983, il quale arrivò a sostenere la pedofilia. – concludono –
Di fronte a questa deriva, di fronte a questo attacco alla libertà d’espressione e di educazione, alla giustizia e alla verità, noi non vogliamo e non possiamo rimanere indifferenti”.