Un’ora in piedi, in silenzio, davanti la Chiesa di San Giovanni per dire ‘no’ agli studi gender a scuola. Con questo spirito le Sentinelle in piedi stanno portando avanti una battaglia contro Arcigay e Stonewall che hanno lanciato due progetti tra i banchi “Scuola arcobaleno” e “Educare alle differenze”.
Una veglia collettiva sui valori conservatori, tenendo tra le mani un testo da leggere in compagnia del silenzio. Dai testi religiosi a quelli molto attuali e commerciali (come Paolo Coelho). Uomini e donne di tutte le età, anzi una presenza massiccia dei giovani piuttosto che dei big. Tra quest’ultimi però qualche volto noto della scena politica siracusana non manca, e non manca neanche una fetta della giovanile di centrodestra.
Alla fine della manifestazione il portavoce ha snocciolato i principi alla base dell’iniziativa. Tra questi la libertà d’espressione, la famiglia, la vita.
“Massimo rispetto per gli omosessuali – dichiara il portavoce a Siracusa Post – ma mio figlio lo voglio educare io e preferirei che fosse in linea con la mia cultura. La scuola è cultura, preparazione al lavoro, non gender”.
Parlando di libertà d’espressione e famiglia, qual è il timore di lasciare esprimere la propria sessualità? La famiglia può anche essere omogenitoriale, ma può può essere formata anche da due uomini o da due donne. “Nessun timore – rispondono – è una questione di rispetto. Se loro sono liberi di essere omosessuali, perchè io non sono libero di educare mio figlio come meglio credo? – continua il portavoce del gruppo – Non si può dire a un bambino che è ciò che si sente e non quello che è realmente, cioè uomo o donna”.
E seppure loro stessi ammettono la differenza tra sesso e genere, biologia e sessualità continuano a battere sulla loro libertà di educare i ragazzi. All’appunto “scuole arcobaleno è per ragazzi di scuola superiore” loro rispondono “la scuola è cultura”.
Al “rispetto” la sentenza.