La KGB non ci sta a quanto dichiarato dai sindacati in merito all’appalto delle guardie armate dell’Asp. “Siamo nuovamente costretti a ribadire – scrive l’amministratore della società, Michele Donato – di esser pronti a far fronte agli impegni presi sin dal momento dell’aggiudicazione dell’appalto. La KGB ha avviato, nei sei mesi precedenti all’appalto, una procedura di mobilità, sicché, ai sensi dell’art. 212 c. 2 del ccnl applicato, sarebbe esonerata dal procedere a qualsiasi assunzione. Tuttavia – continua la nota – nel rispetto della clausola del capitolato, che prevede la priorità sulle nuove assunzioni, la KGB volendo ridurre le conseguenze sul piano sociale, darà corso prioritariamente all’assunzione del personale non più in servizio nella ditta uscente. Prova ne è che ad oggi gli unici due lavoratori “liberati” dalla Siciltrasport (perché si sono dimessi) sono stati già assunti. Le assunzioni del nuovo personale, però, possono avvenire nei limiti del fabbisogno dettato della organizzazione aziendale che, allo stato, richiede nove guardie. È paradossale – continua l’amministratore – che da un lato le organizzazioni sindacali promuovano scioperi e dall’altro nulla dicano sul fatto che il personale della ditta uscente è ancora in servizio presso la medesima, sembrerebbe senza alcuna retribuzione ma anticipando il trattamento di fine rapporto, il che non consente KGB di assumere prioritariamente – e pur non essendone tenuta – i lavoratori necessari al fabbisogno aziendale. La proposta del Servizio XVII Centro Servizi per l’Impiego non è stata presa nemmeno in considerazione dalla KGB perché disancorata dalla realtà (può imporsi ad una ditta – che aveva per tempo avviato le procedure di mobilità – di assorbire più del doppio delle unità lavorative necessarie alla propria organizzazione aziendale ?) e dal contesto giuridico di riferimento. Auspichiamo – conclude la nota – che si possa porre fine a tale situazione, consentendo alla KGB di procedere alle necessarie assunzioni il che non potrà avvenire sino a quando il precedente gestore non “libererà” i lavoratori”. L’amministratore, infine, a proposito di affermazioni rese dal sindacato che definisce “macroscopicamente non veritiere” comunica di aver dato incarico ai propri legali per tutelare l’immagine dell’azienda.
