A Fiumicino

Arrestato il secondo giovane coinvolto nell’omicidio Scarso

Arrestato il secondo giovane coinvolto nell'omicidio Scarso

Marco Gennaro 20 anni, il presunto complice di Andrea Tranchina e ritenuto responsabile, insieme a lui dell’omicidio di Giuseppe Scarso, l’anziano dato a fuoco nella sua casa di Grottasanta a Siracusa, è stato arrestato questa mattina dalla Squadra Mobile. Le manette sono scattate all’aeroporto di Fiumicino a Roma, dove Gennaro è atterrato di ritorno dagli Stati Uniti. Il giovane era su un volo proveniente da New York. Secondo la ricostruzione degli investigatori Gennaro, irreperibile al momento dell’esecuzione del fermo, aveva lasciato l’Italia pochi giorni dopo l’aggressione all’anziano e, grazie ad un visto di ingresso per turismo, si era diretto a Phoenix negli Stati Uniti. Attraverso il Servizio Centrale Operativo ed il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia Divisione Interpol, il giovane era stato localizzato dalle forze di polizia federali americane e monitorato fino al momento dell’imbarco sul volo New York – Roma Fiumicinodi questa mattina, prenotato da Gennaro per il rientro in Italia in considerazione della scadenza del permesso per turismo.
Subito dopo il fermo, il giovane è stato condotto presso la Casa Circondariale di Civitavecchia.

Scarso, un ex fruttivendolo ambulante, prima dell’aggressione della notte tra il primo e il due ottobre, aveva gia’ subito due tentativi di dargli fuoco andati a vuoto nel giro di 48 ore. Il primo risaliva al 28 settembre scorso: qualcuno riusci’ ad aprire la porta dell’abitazione dell’uomo, al pianterreno in via Servi di Maria, gettando liquido infiammabile e dando fuoco al pavimento, ma l’anziano era riuscito a spegnere le fiamme. Il giorno dopo la vittima, insieme al fratello, aveva denunciato l’episodio ai carabinieri. L’indomani, poco prima della mezzanotte, tre persone incappucciate sono entrate nuovamente nell’appartamento, gettando liquido infiammabile sul petto e sull’orecchio dell’anziano, che se l’era cavata con lievi ustioni. Il primo ottobre, infine, poco prima delle 2 di notte, l’aggressione finale: i criminali sono entrati in casa e hanno utilizzato una bottiglietta di alcol che hanno versato sul viso, sulla testa e sulla spalla del pensionato. Quindi il ricovero al Cannizzaro e dopo una agonia durata circa 2 mesi e mezzo, la morte.