Accertare i fatti e accelerare su banca dati comune tra stazioni appaltanti, organi di vigilanza ed enti bilaterali.
Questa l’indicazione che arriva dal segretario generale della Cgil Roberto Alosi e dal segretario della Fillea, Salvo Carnevale, dopo l’incidente sul lavoro che questa mattina ad Avola è costato la vita ad un operaio e ferito un suo collega.
“Il costante aumento degli infortuni nel settore edile – scrivono in una nota – aggravato da una irregolarità diffusa nei cantieri edili (come si evince anche dall’ultimo rapporto dell’Inail) impongono un rafforzamento e un rilancio del ruolo dei rappresentanti della sicurezza sul territorio. È fondamentale fissare soglie minime procedurali, rendendo obbligatorio l’invio mensile dei verbali di verifica, così da consentire l’elaborazione qualitativa dei dati indispensabile all’implementazione della sicurezza sui luoghi di lavoro facendone oggetto di studio aggregato tra gli enti bilaterali e gli istituti di controllo e vigilanza. Serve, inoltre – agginugono – formazione permanente e obbligatoria rendendo strutturale il fondo nuove competenze . Per lo Stato, la sicurezza e la formazione non possono essere considerati un costo, ma un obbligo da imporre alle imprese per rimanere sul mercato attraverso anche leve incentivanti pubbliche. Serve, inoltre, una nuova tabella sugli infortuni, quelli finora esclusi dall’obbligo legislativo di registrazione ma che sono in ogni caso un indice molto importante di rischio. L’aggregazione di tutti questi dati – proseguono – può contribuire a ricostruire un nuovo modello di sicurezza nei cantieri.
E’ ormai del tutto evidente che le regole attuali non siano sufficienti a garantire standard alti di sicurezza. Segnaliamo, per entrare nel contesto territoriale che in quel Comune, come in molti altri, da tempo (20 mesi circa) le organizzazioni sindacali di categoria, di concerto con il sistema bilaterale, aspettano di siglare un protocollo sicurezza per i lavori edili pubblici e privati che permetta – concludono Alosi e Carnevale – di controllare meglio, e più velocemente, tutto quello che accade nei cantieri”.
Analoga posizione viene assunta da Uil: “Mentre la politica discute – affermano Luisella Lionti, segretaria organizzativa della Uil Sicilia con delega all’Area Vasta Palermo-Siracusa-Ragusa-Gela, e Saveria Corallo, segretaria generale Feneal Uil – la strage nei luoghi di lavoro continua. Chiediamo giustizia e verità sull’incidente mortale avvenuto ad Avola in un cantiere edile, ma soprattutto rivendichiamo misure concrete e controlli veri. Quindi, Ispettorati finalmente in grado di funzionare e leggi efficaci contro gli imprenditori, anzi i prenditori, che giocano al ribasso sulla sicurezza. Nelle nostre sedi – proseguono – abbassiamo le bandiere in segno di lutto e ci stringiamo alla famiglia dell’operaio deceduto ad Avola, come a quella del collega rimasto ferito assicurando sin d’ora massima disponibilità a ogni iniziativa di assistenza sindacale e legale. Intanto- aggiugono – alziamo la voce per sollecitare provvedimenti certi e urgenti”.
Vicinanza alla famiglia arriva dal segretario della Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi e dal responsabile d’area della Filca Cisl, Gaetano La Braca: “Una nuova tragedia che ci scuote e ci fa rinnovare l’appello alla sicurezza per tutti i lavoratori. Gli accertamenti ci diranno cosa è accaduto – aggiungono – intanto resta il dolore per un’altra vita strappata ad una famiglia durante il lavoro. Non finiremo mai di chiedere il rispetto di tutti i protocolli di sicurezza.
Massima vicinanza – concludono – all’altro operaio rimasto ferito e trasportato al Cannizzaro di Catania.”
