Scoppia la polemica su quella che sarà la nuova veste di Piazza d’Armi del Castello Maniace. Sono cominciati già i lavori nell’ambito del progetto di riqualificazione della piazza, che si estende per circa 5.000 mq e sulla quale si affacciano il Castello Maniace e la Caserma Abela, due beni di grande pregio storico-artistico. E’ prevista la realizzazione di un centro per lo sviluppo di differenti attività: uno spazio per i bambini, per lo sport, per il verde urbano e per l’organizzazione di eventi socio-culturali.
La durata della concessione è di 12 anni e il canone che l’Associazione aggiudicataria, la Associazione interculturale comunità euro afro asiatica del turismo, dovrà corrispondere annualmente all’Agenzia è di 15 mila euro.
Un progetto già criticato dalle associazioni ambientaliste che adesso prendono posizione diametralmente opposte rispetto al Comune e alla Sovrintendenza. L’allarme è per il cemento che dovrebbe essere posato sul terreno di Piazza d’Armi.
“C’è un bando di evidenza pubblica fatto dell’Agenzia del demanio che non preclude la fruizione del bene e quindi per noi è tutto in regola – controbatte Rosalba Pavini, Sovrintendente di Siracusa.
E poi sulla questione ambientale continua Panvini: “Il cemento armato deve essere rivestito da pedane di legno – e infine conclude – E’ tutto compatibile con le norme di tutela”.
Va oltre il neo sindaco Francesco Italia. “La struttura è amovibile, leggera ed è solo appoggiata su una base di cemento, che non ha fondamenta e per la quale, quindi, non sono stati effettuati scavi. E oltre a ciò non ostruisce la vista del mare. Sono state rispettate tutte le regole – aggiunge Italia – dall’affidamento attraverso bando pubblico da parte del Demanio, al rispetto delle norme di tutela come dimostra il placet della Sovrintendenza. Questo intervento di riqualificazione – afferma ancora – consentirà ai siracusani di riappropriarsi di uno spazio di socialità con nuove panchine, aiuole curate, orto didattico in cui ogni cosa riporta alla mente Archimede, visto che è stato progettato come se fosse uno Stomachion. Uno spazio – conclude – che fino ad ora poteva essere fruito solo quando il Castello Maniace era aperto al pubblico e dietro pagamento di un biglietto”.
Critica l’associazione Sos Siracusa che in un lungo post su Facebook scrive:
“Dalla denuncia sollevata da Italia Nostra e dalle foto dei lavori che si stanno realizzando sui luoghi, è possibile notare la comparsa di un capannone (rigorosamente amovibile) che occlude la vista del mare che circonda il Castello Maniace.
Alla luce di questo ci chiediamo:
1) Come si può autorizzare un’opera di questo tipo all’interno di una area sottoposta a vincolo e a ridosso del monumento simbolo della città di Siracusa?
2) Com’è stato possibile pubblicare un bando per la concessione dell’area della durata di appena un mese? E in soli 30 giorni è possibile venirne a conoscenza, apprenderne il contenuto, pensare ed elaborare un progetto e soprattutto redigere un piano economico/finanziario, ottenerne l’asseverazione e le fideiussioni necessarie?
3) Dal momento che il sito è chiuso spesso la domenica o il pomeriggio, per carenza custodi (motivo che impedisce a tantissimi turisti di visitare il complesso monumentale), come pensano di affrontare il rischio della mancata vigilanza del sito?
Le domande che poniamo reclamano una immediata e soddisfacente risposta, anche attraverso l’accesso agli atti del procedimento di assegnazione della concessione e dell’autorizzazione all’intervento, da parte delle autorità competenti”.
La coalizione di centrodestra di queste ultime amministrative 2018, con in testa l’ex candidato sindaco Ezechia Paolo reale, domani alle 11.30 organizza un sit- in di protesta dinanzi l’entrata del Castello Maniace.
