Comprare casa con le recenti agevolazioni. I chiarimenti del notaio

Comprare casa con le recenti agevolazioni. I chiarimenti del notaio

Domanda
Notaio, ho appena comprato casa con le recenti agevolazioni. Però il notaio che ha fatto l’atto ha calcolato 320 euro in più di quello che prevedevo secondo quanto avevo letto. Perché?
Gianni T.

Risposta.
Si tratta di una interpretazione, restrittiva, a mio giudizio, sbagliata. Il collega o l’Agenzia delle Entrate ha ritenuto che fosse dovuto bollo e tassa ipotecaria e catastale.
Cerco di spiegare nel modo più semplice possibile.
Prima di queste agevolazioni, l’imposta di prima casa era 2% registro (minimo 1000) 100 euro trascrizione e voltura. Mentre (effetto assorbimento) bollo, catasto e ipotecaria erano a 0 (zero).
Introdotta l’agevolazione che porta a 0 (zero) quel 2% e pure i 100 euro, c’è chi sostiene che “l’effetto assorbimento” non opera più, quindi si torna a pagare bollo, catasto e ipotecarie che da 0 passano a 320.
Io penso che questa interpretazione restrittiva non sia corretta perché la legge ha semplicemente voluto azzerare le imposte di prima casa, al di là di complicati meccanismi interpretativi letterali e di interpretazioni sistematiche che non espongo nel dettaglio, in quanto non interesserebbero ed annoierebbero i lettori.
La sostanza, a mio giudizio, è questa:
se ci sono le condizioni per acquisto prima casa c’è pure “l’effetto assorbimento” quindi niente tasse ipotecarie e bollo, niente 320 euro.
Questa lettura è basata sullo spirito della legge, ossia sullo scopo agevolativo che il legislatore voleva raggiungere.
Se si tagliano XXX euro ma si fanno pagare YYY euro, l’agevolazione si riduce!
Era questo che voleva il legislatore?
Voleva ridurre tutto o voleva ridurre in parte?
A mio giudizio voleva ridurre totalmente.
Il motivo è semplice: mentre la volontà agevolativa è chiaramente voluta, manifestata e percepita da chiunque, la presunta volontà di far pagare i 320 euro è frutto di una complicata interpretazione letterale e sistematica accessibile solo a noi professionisti del diritto e non espressa dal legislatore.
Pertanto questo pagamento di 320 euro sarebbe frutto di interpretazione che FA DIRE al legislatore qualcosa che NON HA ESPRESSAMENTE detto e che è contraria alla volontà agevolativa che, invece, HA ESPRESSAMENTE detto.
Per concludere, poiché ad oggi siamo ancora a livello di Decreto Legge, si può auspicare che, in sede di conversione da Decreto Legge in Legge (entro 2 mesi), il tema potrà essere trattato espressamente e magari deciso in modo chiaro in senso favorevole al cittadino/contribuente.

Notaio Giuseppe MINNITI