L’Ortigia parte bene, battendo il Posillipo e i biancoverdi, adesso, sono a un passo dalla qualificazione al secondo turno. Basterà pareggiare con il Salerno per staccare il pass per la fase successiva.
L’avversario non era semplice e per quasi metà gara ha retto contro un’Ortigia che è partita un po’ bloccata e con un po’ di ruggine addosso. Il primo parziale, infatti, si chiude con i napoletani avanti per 3-1. Nel secondo tempo, però, i biancoverdi, che perdono Abela, colpito da un pugno, iniziano a nuotare e a macinare gioco: Vidovic e un Giacoppo in grande serata pareggiano, ed è sempre il capitano, poco dopo, a tenere la scia quando i partenopei si riportano avanti con Di Martire. Nel finale di tempo, dopo il nuovo vantaggio di Mattiello, uno spietato uno-due di VIdovic e Gallo concretizza il sorpasso. Il Posillipo non molla e pareggia sempre con Mattiello, ma ci pensano Napolitano (con una potente beduina), Giacoppo (con una palombella da applausi) e Mirarchi (siluro da metà vasca) a mettere il match in cassaforte. Nell’ultimo tempo il ritmo cala e la partita si conclude sul 10-7 finale.
Questo il commento del tecnico dell’Ortigia, Stefano Piccardo, nel post partita: “Siamo partiti male, molto contratti, abbiamo giocato male davanti e dietro. Siamo stati troppo disordinati, prendendo anche delle conclusioni stupide dall’esterno. Poi però devo dire che la squadra ha cominciato a giocare. Nel terzo tempo, infatti, siamo andati via dalla partita e tutto è andato bene. È chiaro che ancora dobbiamo registrarci tutti, si vede che non giochiamo da sei mesi. Sapevamo che non sarebbe stato facile, anche perché il Posillipo è una signora squadra. La cosa che mi spiace di più stasera è il pugno che ha preso Abela, che probabilmente dovrà mettere dei punti”.
Un’Ortigia che, nei momenti difficili del match, si è affidata ai suoi uomini di massima esperienza e anche ai nuovi, che hanno fatto un buon esordio: “Giacoppo ha giocato bene – continua Piccardo – ma devo dire che tutta la squadra, dopo il primo parziale, ha giocato una buona pallanuoto, anche i nuovi hanno fatto una buona partita, il loro approccio mi è piaciuto molto. Però conosco i miei giocatori, so cosa possono darmi. Ancora siamo lontani dal nostro meglio. Ad ogni modo è anche il primo incontro, quindi va bene. C’è ancora da lavorare”.
Per l’allenatore biancoverde, tornare in clima partita dopo sei mesi ha avuto un impatto emotivo forte: “È stato molto bello, emozionante, a me personalmente è sembrato quasi un esordio. Torniamo finalmente a fare quello che amiamo. Per chi come noi ha la fortuna di fare il lavoro che piace, tornare a lavorare è una sensazione molto bella e piacevole”.