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Crescono le imprese artigiane in provincia di Siracusa, nel 2018 quarta in Sicilia per tasso di natalità

Crescono le imprese artigiane in provincia di Siracusa, nel 2018 quarta in Sicilia per tasso di natalità

Cresce il numero delle nuove imprese artigianali anche in provincia di Siracusa. Nel 2018 sono state 12, pari al 7,7% delle 1573 che sono state registrate in tutta la Sicilia. Sesta tra le province siciliane dopo Catania, Palermo, Messina, Ragusa e Trapani. Sl tasso di natalità, invece, la provincia di Siracusa si piazza quarta con il 2%, dopo Catania, Ragusa e Palermo.
Sono questi i dati elaborati dall’Osservatorio economico di Confartigianato Sicilia.
L’artigianato dell’Isola nel 2018 registra un maggior numero di nuove iscrizioni in 10 settori: Lavori di costruzione specializzati (con 469 nuove iscrizioni); Costruzione di edifici (186); Altre attività di servizi per la persona (139); Attività di servizi per edifici e paesaggio (107); Commercio all’ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli (77); Trasporto terrestre e trasporto mediante condotte (74); Attività dei servizi di ristorazione (70); Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) (69); Industrie alimentari (65) e altre attività professionali, scientifiche e tecniche (44).
Le nuove imprese per il 37,6% sono gestite da under 35, per il 15,9% sono gestite da donne e per il 6,1% da stranieri. E la maggior parte delle imprese gestite da under 35 sono nell’ambito della ristorazione (58,6%), seguono attività di servizi per la persona, servizi per edifici e paesaggio e altre attività professionali, scientifiche e tecniche.

“È sicuramente un dato che ci conforta sapere che in un anno hanno avviato l’attività oltre 1500 imprese artigiane – dice Giuseppe Pezzati, presidente regionale di Confartigianato Imprese Sicilia – Per riuscire ad aiutare i nostri artigiani ed avere dati sempre più positivi sulla natalità delle attività, occorre partire dalla consapevolezza che l’artigianato e le micro e piccole imprese hanno esigenze diverse rispetto alle grandi imprese, e sviluppare – conclude – una politica di interventi che pensi innanzitutto al piccolo”.