Ha scosso l’intera città la notizia della bomba alla panineria di Viale Luigi Cadorna. Le dinamiche e le motivazioni sono ancora da chiarire, il titolare dell’attività ha dichiarato con un post su Facebook di non avere intenzione di aprire il locale. Solidarietà è stata espressa da cittadini e esponenti politici. Stamattina anche il presidente di Confartigianato Imprese Siracusa, Daniele La Porta, esprime solidarietà e vicinanza alla famiglia Terraciano, colpita per la seconda volta dalla vile e violenta azione del racket delle estorsioni e annuncia che contribuirà alla raccolta fondi proposta dalla circoscrizione della Borgata Santa Lucia.
“Ma la solidarietà, seppur testimonianza e doverosa presa di distanza dalle azioni criminali, non è sufficiente – afferma La Porta – e deve essere accompagnata da un’attività di sostegno da parte delle associazioni di categoria e di pronta risposta delle istituzioni. Forze dell’ordine e magistratura hanno il gravoso compito di tenere alta l’attenzione su un fenomeno mai definitivamente sopito, sapendo che nelle associazioni di categorie (Confartigianato in particolare per quel che ci riguarda) troveranno sempre la massima disponibilità a collaborare in attività di sostegno alle aziende e informazione riguardo alle misure di prevenzione”. Per Daniele La Porta è venuto il momento di ripartire con una azione complessiva di sensibilizzazione che convinca sempre di più gli operatori economici a denunciare qualsiasi tentativo di taglieggiamento e ribadisce che Confartigianato sarà sempre al fianco di chi denuncia.
“Confartigianato è impegnata tutt’ora, anche nelle aule di tribunale, nel sostegno di imprese colpite dal racket – ricorda il Presidente di Confartigianato Imprese Siracusa – a dimostrazione che le associazioni di categoria non possono e non devono mai indietreggiare rispetto ad un fenomeno che ancora oggi condiziona pesantemente l’economia del Paese”.
La politica dal canto suo fa la sua parte pure, e anche il deputato nazionale Pippo Zappulla (PD) esprime vicinanza all’esercente colpito da questo vile atto: “Sento il dovere di rivolgere la mia convinta e totale solidarietà ai titolari dell’attività economica per avere subito un così grave atto di intimidazione. Una violenza economica e umana che lede il diritto elementare di persone di libere e di imprenditori che vogliono lavorare nella trasparenza e rispetto della legge. – scrive Zappulla in una nota – Comprensibile, quindi, l’amarezza delle prime dichiarazioni dei titolari. Ma è bene affermare con la decisione e la forza che occorre: se quella attività non riaprirà nel piu’ breve tempo possibile si sarà consumato una danno economico e lavorativo drammatico per chi ci lavora ma rappresenterebbe una sconfitta per tutti, per quanti – nell’economia e nella società – si battono quotidianamente con pubblica coerenza e spesso con silenzioso coraggio per affermare cultura e pratica della legalità. Ecco perché ritengo che oltre alla sentita e doverosa solidarietà occorre mettere in campo il massimo del sostegno e dell’impegno concreto. Ottime davvero le iniziative già assunte da singoli cittadini e dalla stessa circoscrizione di quartiere. Credo che abbia ragione Caligiore dell’Associazione Antiracket nel porsi al fianco del titolare per definire tutte le procedure necessarie e urgenti per la riapertura, per lanciare un chiaro e inequivocabile segnale che quando la criminalità piu’ o meno organizzata tocca e attenta ad una attività commerciale e artigianale quell’imprenditore non è mai solo, perché si dia coraggio e fiducia agli altri per denunziare. Siracusa e la sua provincia ha già vissuto periodi terribili di saracinesche che saltavano con quotidiana costanza. Allora si sconfisse il racket del pizzo e delle estorsioni con le denunzie dei commercianti, con l’impegno delle loro associazioni e del movimento sindacale, con la forza delle Associazioni Antiracket e Antiusura, con l’azione rigorosa e tempestiva delle forze dell’ordine e con la mobilitazione vera dell’intera comunità con in testa gli enti locali e chi li rappresentava. Per evitare la recrudescenza di un fenomeno quanto violento tanto odioso e pericoloso è bene intanto che si sostenga concretamente il titolare per la riapertura dell’attività e da subito scatti e cresca la mobilitazione e l’attenzione dell’intera società siracusana”.
