Eredità plurifamiliari: come risolvere il disaccordo. L’articolo di oggi chiarisce tutto

Eredità plurifamiliari: come risolvere il disaccordo. L'articolo di oggi chiarisce tutto
Domanda 
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A seguito di eredità dei nostri genitori e di alcuni zii , io, mio fratello e alcuni cugini (4) siamo comproprietari di 3 appartamenti. Io vorrei la mia parte ma non riusciamo a trovare un accordo con i 
cugini (uno in particolare). Cosa si può fare? Restiamo bloccati per sempre? 
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Gianni Q. 
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Risposta 
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La situazione descritta è abbastanza frequente. Le eredità pluri familiari determinano spesso un nucleo di comproprietari variegato e numeroso. Sono le condizioni giuste per Trovare l’accordo con 
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molta difficoltà. 
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Sono tanti i motivi che rendono difficile un piano comune: la massa ereditaria non sufficiente; il valore dei beni estremamente differenziato; il numero eccessivo dei comproprietari; il semplice capriccio di uno solo di questi. In tutti questi casi c’è un senso di frustazione in tutti quei comproprietari che vorrebbero sciogliersi (fare una divisione) ma si sentono prigionieri degli altri o, peggio, di uno solo ! In questa situazione è possibile percorrere due strade. 
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La prima : divisione a stralcio. È la strada più comoda quando il veto opposto da qualcuno dei comproprietari non è fondato su discordie riguardanti gli immobili da dividere ma è di natura prettamente economica. Non si vogliono sostenere le spese per fare un atto di divisione.
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In tal caso, con la divisione a stralcio , chi volesse uscire dalla Comunione puo’ propone agli altri di fare un atto di divisione senza spendere nulla. Tutte le spese sarebbero a carico di chi “esce” della massa comune e si attribuisce uno degli immobili. Per esempio: quattro fratelli e quattro immobili. Con divisione a stralcio il fratello n.1si attribuisce l’immobile A, paga l’atto e gli altri 3 fratelli, senza spendere nulla, restano ancora insieme agli immobili B-C-D. Il fratello 1 ha raggiunto il proprio obiettivo . I fratelli 2-3-4 non hanno speso nulla e sono contenti pure loro.
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La seconda strada: la divisione giudiziale. 
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Si svolge in Tribunale ma non ha i tempi lunghissimi di una causa civile. Certo, non è immediata come una divisione dal Notaio, ma ha il vantaggio di riuscire a sciogliere una comunione anche in presenza di
veti, ostruzionismo, assenze, latitanza . Insomma, niente può impedire che la comunione venga sciolta ad opera del giudice. Questa ultima circostanza (la presa d’atto che nessuno puo’ tenere prigionieri altri) è, infine, molto utile, tanto da essere utilizzata come metodo di convincimento. Infatti, quando uno solo volesse sciogliersi e gli altri non volessero, già il fatto stesso di iniziare una divisione giudiziale, che non potrà essere impedita, fa riflettere i  restii, che potrebbero convincersi a non resistere in giudizio, consentendo una più semplice, agile, veloce e meno costosa divisione volontaria a mezzo atto pubblico Notarile. 

Notaio Giuseppe Minniti
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