Mutui per l’acquisto di una abitazione, prestiti personali, prestiti contro la cessione dello stipendio, aperture di credito in conto corrente, ma anche carte di credito, prestiti su pegno incidono sempre più pesantemente sulle famiglie.
Questo si evince dallo studio elaborato dall’Ufficio Studi CGIA su dati Banca d’Italia e Istat a tutto il 2017 sulle 107 province italiane.
Siracusa e la sua provincia si piazzano al 70° posto con un indebitamento medio per famiglia pari a 16.939 euro ed un incremento rispetto al 2016 dell’1,2%. Nel panorama regionale Siracusa occupa il terzo posto: più indebitate delle famiglie siracusane sono nell’ordine quelle catanesi e quelle palermitane. Fra le tre province che occupano il podio il distacco è minimo: si gioca tutto su una differenza di 700 euro circa.
Seguono, staccate, Ragusa, Messina, Trapani, Caltanissetta, Agrigento ed Enna. Quest’ultima occupa anche l’ultimo posto tra le province italiane con 9.169 euro di indebitamento medio.
Le uniche province siciliane in cui l’andamento porta il segno meno sono Trapani (-0,8%) e Caltanissetta (-0,3%).
“L’eventuale aumento dell’ Iva – dichiara il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo – peggiorerebbe, in particolar modo, la situazione economica delle famiglie meno abbienti. Nemmeno l’operazione meno Irpef più Iva – aggiunge – sarebbe a saldo zero. I 10 milioni di contribuenti Irpef che rientrano nella no tax area, tra i quali i disoccupati e coloro che percepiscono una pensione di invalidità, non avrebbero alcun benefico dall’introduzione della flat tax. Per contro, subirebbero un aumento dei prezzi di beni e servizi che toglierebbe loro ulteriore liquidità”.